Cultura
L’autodifesa di don Vitaliano: «Vogliono screditarmi»
il sacerdote no-global si dice "esterrefatto"
”Vogliono screditarmi. Il loro disegno e’ chiaro: se ci sara’ un processo sugli scontri del G8 e io saro’ chiamato a testimoniare, le mie parole non varranno nulla, perche’ sono quelle di uno che istiga alla delinquenza. Assurdo”.
Don Vitaliano, parroco di Sant’Angelo a Sala, si dice ”esterefatto” alla notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per gli incidenti di Genova. A motivare il provvedimento, spiega, e’ probabilmente un video girato nel pomeriggio del 20 luglio all’angolo tra via Tolemaide e via Torino: ”Si vede un mezzo dei carabinieri che viene caricato dai dimostranti e io che urlo verso i ragazzi. L’accusa sostiene che incito all’aggressione. Invece e’ vero proprio il contrario: la gente era inferocita perche’ fino a pochi minuti prima un blindato aveva scorazzato a tutta velocita’ per la via. Quei carabinieri erano in difficolta’ perche’ la loro auto era rimasta bloccata. Io ho cercato di aiutarli ad andare via, cercando di far ragionare i ragazzi: nel video si sente che dico andate via, andate via”. ”Un’accusa del genere -aggiunge don Vitaliano- e’ un paradosso: sono sempre stato un non violento, anche prima di essere prete. Se vedo una persona in difficolta’, l’aiuto: non conta se porta l’uniforme oppure no, se e’ ebreo o musulmano”.
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