Sostenibilità

L’auto collettiva ci salver

Basta con gli autisti solitari. Arriva il car sharing.

di Lorenza Gallotti

Milano, viale Palmanova, ore 8,30. Al semaforo si snoda un chilometro di coda. In ogni automobile una sola persona. Centinaia di motori accesi diffondono nell?aria i gas di scarico. Roma, viale Cristoforo Colombo, ore 9,30. La scena è identica e la qualità della vita dei pendolari è la stessa: bassa.
Presto però l?uso forsennato dell?auto (?one man one car?, cioè una persona sola per ogni macchina) potrebbe scomparire nelle grandi città italiane. A partire proprio da Milano e Roma. Le soluzioni ci sono. Loro, i mobility manager, lo chiamano ?car sharing?, condivisione dell?auto. In pratica, qualcosa a metà strada fra l?autonoleggio e il taxi. Serve a ridurre il caos del traffico (e l?inquinamento) nelle città. E funziona, come hanno dimostrato tante esperienze in Europa, Italia compresa.
Ma non c?è solamente il ?car sharing?: i tecnici del traffico hanno individuato e messo in pratica anche il ?car pooling?, cioè trovare un sistema per riempire le automobili dei pendolari. In quattro sulla stessa macchina, che fanno lo stesso percorso, significa far sparire dal traffico tre auto su quattro.
In Italia sono in arrivo infatti i mobility manager. È una figura nuova creata nel ?98 da un decreto del ministero dell?Ambiente. Quella italiana è la prima normativa di questo tipo in Europa, e finalmente anche noi abbiamo qualcosa da insegnare agli altri in fatto di ecologia. Secondo la legge italiana, ogni ente pubblico (Comune, Provincia, Provveditorato agli Studi, Inps e così via) e ogni azienda privata con più di 300 dipendenti (o 800 addetti, se divisi in più sedi) deve dotarsi di un manager della mobilità chiamato a fare in modo che ogni mattina i dipendenti, per venire al lavoro, non si mettano ciascuno sulla sua automobile e intasino le vie delle città alla ricerca di un posteggio inesistente.
Ma anche i Comuni devono organizzarsi. Devono avere un responsabile della mobilità che studi i piani del traffico, proponga iniziative, coordini fra loro le iniziative prese singolarmente dai mobility manager aziendali. La Provincia di Milano si sta attrezzando in questi giorni con i primi esperimenti diffusi di ?car sharing? e ?car pooling?, in analogia con quanto è già avvenuto all?estero. A Cesano Maderno il consorzio Ctnm di trasporto pubblico (35 Comuni) ha scelto la soluzione Targa Service: gli abbonati possono prenotare a tariffe basse l?auto più gradita per un noleggio breve, dall?utilitaria alla familiare. Sperimentazioni sono allo studio a Palermo. Nel frattempo Mantova, Modena e Roma hanno avviato i primi studi. Torino ha introdotto i parcheggi dove le auto si possono noleggiare a ore per una cifra contenuta. All?estero c?è il caso di Liverpool, che ha creato il club dei pendolari (?commuter plan club?), per stimolare la realizzazione dei piani spostamento casa-lavoro del personale. Il Comune ha realizzato anche una centrale della mobilità per fornire informazioni e servizi ai cittadini e ha studiato un sistema di incentivi economici sulle tariffe delle linee di trasporto pubblico. Il risultato: fra i dipendenti del Municipio i pendolari in auto sono scesi del 20% e il 9% degli spostamenti avviene con il mini-noleggio dell?auto. A Gand, in Belgio, il centro storico era sempre intasato da quel 54% di cittadini che entravano in auto. Create isole pedonali e parcheggi periferici a tariffa convenzionata, è stata resa impossibile la sosta in centro.

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