Welfare

L’Australia pronta a indagare su presunti reati

Un senatore dichiara di essere in possesso di prove «sconvolgenti», e il premier Rudd non le sottovaluta

di Gabriella Meroni

Il primo ministro australiano Kevin Rudd ha dichiarato di «aver preso in seria considerazione» la richiesta di un senatore di istituire una commissione parlamentare di inchiesta sulla Chiesa di Scientology, anche se ha precisato che prima di procedere si dovrà considerare con attenzione ogni elemento di prova. Lo riferisce la Bbc. Il senatore Nick Xenophon, che ha lanciato un violento attacco a Scientology, afferma di essere in possesso di lettere, scritte da ex appartenenti all’organizzazione religiosa, in cui si parla di una notevole attività criminale. Sempre secondo il senatore, gli ex adepti sarebbero pronti a collaborare con la polizia. Un portavoce di Scientology ha replicato che le parole di Xenophon costituiscono una violazione delle procedure parlamentari.

«Le lettere contengono una serie di accuse riguardanti vari reati e abusi. Sono veramente sconvolgenti», ha dichiarato Xenophon, che ha parlato di «sequestri, aborti coatti, violenze fisiche e ricatti». «Si tratta di una organizzazione a due facce», ha spiegato il senatore, «una pubblica e una privata. Non è una Chiesa ma un’associazione a delinquere che si nasconde dietro presunti precetti religiosi». La risposta di Scientology è stata chiara: in una nota l’organizzazione ha affermato che le accuse degli ex aderenti «sono credibili quanto le opinioni di una ex moglie sull’ex marito». Tuttavia il premier australiano Rudd ha mostrato di non sottovalutare le parole del senatore, definendo «gravi» le accuse rivolte a Scientology. «Molti australiani sono preoccupati dell’attività di questa organizzazione», ha concluso Rudd, «e anch’io condivido alcune di queste preoccupazioni. Procederemo con attenzione, considerando attentamente il contenuto delle lettere, e poi prenderemo una decisione sull’indagine parlamentare».


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