Politica

L’attenzione del Governo al Terzo settore? Non vale neppure una Lotteria

di Riccardo Bonacina

Bene ha fatto Ferruccio De Bortoli, che ricordo ha diretto Il Sole 24 ore e il Corriere della sera, quotidiano di cui oggi è editorialista, a sottolineare le disattenzioni di questo Governo nei riguardi del Terzo settore, “una disattenzione, al limite della sciatteria”, ha scritto.

Ricordando i ritardi sull’attuazione della Riforma del Terzo Settore, varata dal governo Renzi nel 2016: non è ancora stato emanato il decreto sul Registro unico (Runts) senza il quale gli statuti già approvati restano sospesi, non è stata ancora inviata la richiesta di autorizzazione alla Commissione europea per le disposizioni fiscali previste dal Codice del Terzo Settore nonostante le rassicurazioni reiterate del sottosegretario Di Piazza, il Dpcm necessario ad introdurre le novità sui tempi e sulla distribuzione del 5 per mille previsto dalla Riforma e firmato lo scorso luglio, si è perso nel frattempo nei corridoi della Corte dei Conti. Pare.

De Bortoli ricorda anche come la legge che istituisce la lotteria filantropica, da tempo approvata, attende da oltre un anno un decreto attuativo. La legge, lo ricordiamo, fu introdotta su proposta di Fondazione Italia Sociale, il 17 dicembre 2018, n. 136 – art.18 comma 2 bis e ter, e prendeva spunto dall'esperienza di numerosi altri paesi in cui è normale che le lotterie finanzino le attività delle organizzazioni non profit (cfr UK, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, ecc.). Una lotteria nazionale, con cadenza annuale che destina l’intero ricavato, compreso il premio, a progetti sociali promossi da enti del terzo settore e che quindi, invece di gravare sui bilanci dello Stato convoglia risorse private su obiettivi di interesse pubblico. Il motivo per cui la lotteria ancora non è attiva è che il MEF (con il concerto del Ministero del lavoro, ma quante inadempienze per un ministero che porta quel nome!) non ha ancora emanato il decreto che ne regola il funzionamento a 21 mesi dall'istituzione.

Ricordando la fatica, nei mesi scorsi, per far capire come fosse necessario prevedere anche per le realtà del Terzo settore le misure prese per ogni altro tipo di attività, lo scorso 7 agosto abbiamo festeggiato perchè tra le misure previste nel Decreto Agosto, finalmente è stata accolta la proposta per cui Vita si batte da tempo, ovvero quella di consentire l’accesso al credito attraverso il fondo garanzia Pmi a tutti gli enti non commerciali, inclusi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Sino ad oggi esclusi dapprima perchè scordati (ma guarda un po’ che distratti) e poi per l'imperizia e la presunzione di chi scrive le norme. Sbagliandole.

Insomma confidare nelle attenzioni di un Governo che ha investito di più sui monopattini che sulle risorse civiche e sociali che hanno tenuto insieme questo Paese, è un vero azzardo.

Almeno attivate la lotteria! Annuale e filantropica. Visto che l'azzardi di Stato, invece è stata una delle prime attività di cui si è autorizzata la riapertura.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.