Latte, yogurt e fantasia

Nei primi anni ?80 un architetto milanese abbandona la città e si trasferisce in campagna dove sei anni dopo realizza il sogno della sua vita. «Volevo fare qualche cosa di più e di meglio per me, per gli altri ma anche per le generazioni future: solo in questo modo si può essere in pace con se stessi». Sembra una favola e invece è la storia di Marco Roveda, fondatore e presidente della Fattoria Scaldasole, l?azienda agricola che ha conquistato il mondo. Dal latte allo yogurt, dai formaggini ai deliziosi dessert fino ai budini e alle spremute: ecco gli alimenti ?biologici? (senza additivi chimici) prodotti a Monguzzo, provincia di Como, nel pieno rispetto della natura. «Non bisogna far violenza alla natura ma persuaderla, scriveva Epicuro duemila anni fa. Per millenni l?uomo è andato in giro a cavallo, si è bagnato in acque incontaminate, ha vissuto coltivando la terra senza l?utilizzo della chimica, nutrendosi con prodotti biologici. Poi, con la rivoluzione industriale, nel giro di qualche decennio, ha costruito un successo illusorio sacrificando il nostro bene più prezioso: la terra». La Scaldasole rappresenta una specie di missione, una filosofia di vita un po? atipica per chi, ogni giorno, deve fare i conti con produzione, vendite e marketing. Anche se si è ?reinventato? contadino Roveda sa che per costruire un?azienda di successo non basta realizzare prodotti di qualità. Insomma per sbarcare il lunario bisogna pur essere un po? imprenditori…«L?ho scritto alla fine del ?93, in una pagina pubblicata sui maggiori quotidiani»,ricorda Roveda. «Al comando, il cervello lascia un po? di spazio al cuore. Siamo cresciuti con un dogma: studia e lavora. Solo in questo modo sarai felice, perché gratificato dal denaro». «In passato», continua Roveda, «chi ricopriva un ruolo di comando usava solo il cervello, pensava solo a come ?far soldi?. Oggi, nella società si sta verificando un cambiamento radicale: si rivalutano valori importanti: sentimenti, religione, chiesa e desiderio di spiritualità». «Sta cambiano», conclude Roveda, «il meccanismo di gratificazione: non inquinare, pensa all?ambiante, all?ecosistema, lascia qualche cosa di buono a quelli che verranno dopo. Solo così avrai cambiato davvero le cose».