Famiglia

Latte fresco: Slow Food protesta

L'associazione del non profit enogastronomico contro l'ipotesi di portare la scadenza a 8 giorni

di Giampaolo Cerri

«Dove sono finite le radici degli italiani con il loro cibo e la loro identità? Il sintomo preoccupante di tutta questa vicenda del latte fresco è che oggi qualcuno può sperare che gli italiani credano che il latte possa mantenersi fresco per 8 giorni». Sono queste le parole allarmate con cui Piero Sardo, vicepresidente di Slow Food e curatore di Formaggi d?Italia, nonché promotore della campagna a favore dei formaggi a latte crudo, ha commentato le dichiarazioni di politici e aziende. «Nelle case degli italiani fino a vent?anni fa non c?era bisogno di decidere. E cosa fosse il latte fresco: il latte era una cosa sola ? poteva essere quello a UHT e allora si conservava, ma se era quello fresco, anche i bambini sapevano che dopo 2-3 giorni non era più buono, cambiava profumo, sapore, consistenza. Com?è che adesso bisogna decidere per legge che cosa è un alimento che fa parte della storia di tutti noi?» Non per niente l?azienda che propone il latte fresco che dura oltre una settimana ha recentemente reclutato due simboli dell?italianità per la sua promozione: da un lato la musica di Gianni Morandi, dall?altro il nuovo ritratto della salute e della bellezza italiane, Sabrina Ferilli: «Certo, business is business ? prosegue Piero Sardo ? ma anche questo è un segno dei tempi. Quello che era un popolo di contadini e di buongustai versa oggi in uno stato di indigenza culturale mai raggiunto prima». Slow Food sollecita l?introduzione di un?etichettaura obbligatoria chiara ed esauriente ed invita i consumatori ad alzare la soglia dell?attenzione durante i loro acquisti, ricordando che il buon senso è sempre la guida migliore, specialmente quando le istituzioni anziché proteggere chi mangia, cercano di avvantaggiare chi produce.


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