Sostenibilità

Latte artificiale low cost? Si può

Infanzia & carovita

di Redazione

Con i gruppi di acquisto risparmi medi del 40%. Ma per evitare i salassi, occhio anche ai prodotti meno noti ma di qualità.
E ai siti che propongono vendite onlinedi Angela Carta
Avere figli nel nostro Paese è sempre più un oneroso. E se le mamme hanno la sfortuna di non poter allattare il loro bambino diventa quasi un lusso. Quando si affronta il problema del costo del latte artificiale in Italia, ancora oggi ci si trova a fare i conti (salati) con un’anomalia tutta nostrana. Nelle farmacie prezzi alle stelle, nella grande e media distribuzione prodotti meno cari, ma che ancora non riescono a competere con quelli dei Paesi d’oltralpe. Proprio per venire incontro alle esigenze di risparmio di migliaia di famiglie, nel 2004 è nato, nella sede di Milano del Movimento Consumatori, il gruppo d’acquisto Lattemiele come risposta alla speculazione in atto nel mercato italiano dei prodotti per neonati e per tentare di sopperire alla totale mancanza di informazioni e sostegno all’allattamento materno.
L’iniziativa ha avuto da subito una risonanza mediatica enorme: solo a Milano sono state circa 2mila le famiglie che si sono rivolte per i loro acquisti a Lattemiele, con un risparmio medio del 40%.
Da allora ci sono stati alcuni cambiamenti: la grande distribuzione è entrata nel mercato dei prodotti per neonati contribuendo alla diminuzione dei costi, l’Antitrust ha multato per alcuni milioni di euro le principali aziende per aver creato un “cartello” per mantenere alti i prezzi, lo Stato ha dato qualche timido segnale nella direzione di un serio sostegno all’allattamento materno. Soprattutto è cambiata l’attenzione e la sensibilità dei consumatori che hanno cominciato a chiedersi perché devono pagare la stessa confezione di latte in polvere tre o quattro volte in più rispetto a qualsiasi altro Paese europeo.
Da una indagine realizzata dal Movimento Consumatori su tre città italiane (Milano, Roma, Bari) risulta che ad oggi un chilo di latte in polvere costa meno rispetto a qualche anno fa. «Ma i prezzi specialmente nelle farmacie sono ancora altissimi», spiega Cristiano Maccabruni, fondatore del Gas milanese, «e acquistare all’estero conviene ancora. Le richieste ci arrivano da ogni parte e per chi abita lontano da Milano offriamo indicazioni per formare un gruppo in proprio. La procedura è semplice, basta organizzarsi e la strada per il risparmio è aperta». Gli operatori del Gruppo di acquisto ricordano alle mamme che anche sul mercato italiano esiste del latte di qualità pari a quella dei prodotti più consigliati da ospedali e pediatri, ma che costano molto meno. Si tratta, ad esempio, del Neolatte, in vendita nelle farmacie associate a Federfarma, il latte Crescendo Coop, reperibile nei punti vendita Coop, il Bebilac e il Medimilk. Anche le catene Carrefour ed Eurospin hanno lanciato una linea di latte a marchio. E poi c’è Internet. Esiste una serie di siti stranieri, a volte anche in italiano, che vendono on line i prodotti più comuni.
Buone notizie intanto per chi vive nella Capitale, dove è appena nato un nuovo gruppo d’acquisto Lattemiele del Movimento Consumatori, cui presto si aggiungerà quello di Sansevero, in provincia di Foggia. Enrico Troisi, a capo del nuovo Gas di Roma spiega che la merce è acquistata in Germania o in Svizzera, e poi spedita agli iscritti che fanno gli ordini via email. I prezzi sono su un listino che viene inviato a chi fa parte del gruppo e comprendono le spese di spedizione. La merce arriva a destinazione una decina di giorni dopo l’ordine, i clienti vanno a ritirarla e pagano, come accade per il Gas di Milano.
Per partecipare, in entrambi i casi si versa una quota d’iscrizione: 30 euro a Milano e 17 euro a Roma, comprensiva anche dell’iscrizione al Movimento Consumatori.


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