Famiglia

Latte artificiale, il doppio gioco

L’antitrust contro Nestlé & company. Dopo le polemiche e la mega multa, resta ancora l'incognita pediatri. Come denuncia Linda Grilli

di A. Capannini

La condanna delle multinazionali del latte per l?infanzia potrebbe proprio essere la vittoria delle mamme che da anni protestano per il caro-biberon e che si erano trasformate in importatrici ?fai da te? di latte, risparmiando nonostante i chilometri. «Eppure si tratta di viaggi inutili», sostiene ricorda Linda Grilli, responsabile di Sos Allattamento di Lega Consumatori. «In Italia c?è il latte in polvere venduto a prezzi europei, solo che le mamme cercano quello che suggerisce il pediatra e questo è il vero problema».

L?Autorità garante della concorrenza del mercato ha multato i produttori per la loro attività di cartello. Aziende come Heinz Italia , Plada, Nestlé Italiana, Nutricia, Milupa, Humana e Milte, per l?Antitrust avevano concordato una non belligeranza commerciale «concordando il mantenimento di elevati livelli di prezzo del latte per l?infanzia». Nelle farmacie italiane, infatti, lo stesso prodotto poteva avere dei prezzi superiori dal 150 al 300% rispetto a quello venduto negli altri paesi europei». Dallo scorso anno, inoltre, sono sempre di più le ditte che commercializzano latte in polvere nella grande distribuzione, e non solo, a prezzi decisamente più bassi. Anche se per la Grilli la risposta al caro-biberon è nella promozione, sostegno e protezione dell?allattamento materno poiché oltre il 95% delle donne è in grado di allattare. «Smettiamola di parlare di latte economico e di seconda scelta», spiega. «Anche un anno fa erano già in vendita confezioni di latte per l?infanzia a 15 – 17 euro al chilo, soprattutto nella grande distribuzione, ma non erano acquistati. E questo è il vero problema».

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