Famiglia

L’aspirina per la noia

di Simone Feder

Oggi viviamo in un’epoca dove si cerca sempre più di abolire le differenze fra le generazioni. Lo vediamo spesso nella tendenza di molti genitori a vestire allo stesso modo dei figli, parlare lo stesso linguaggio, ascoltare la stessa musica, appassionarsi agli stessi libri e fumare con loro gli spinelli.

Nel web su “you tube” i giovani continuano a rendere pubblici i loro video, le loro bravate, le loro grida.

Ormai in certe feste dei giovani, e non solo, la cocaina sta diventando la consuetudine e la ketamina non può mancare per rendere lo sballo completo soprattutto in questo periodo estivo.

Le macchinette da bar continuano a colpire e creare disagio verso i più giovani e gli ultra sessantenni specie donne…

Oggi la dipendenza e il disagio non hanno età.

Ma allora ci si chiede: chi è problematico oggi? Il giovane che arriva a dipendere da sostanze o da atti di prepotenza e stupidità, il genitore che nel suo percorso di vita fatica a dare al figlio una fiducia di base o la cultura sociale che continua nel suo processo di cambiamento illudendoci che l’importante è stare al passo con i tempi?

Penso ai tanti giovani che in questo periodo, liberi dagli impegni scolastici, popoleranno i parchetti delle città e dei paesi riempiendo il loro incontro connotato stordendosi insieme abusando di alcool e fumando spinelli.

Come Marco che a 17 anni con gli amici passa al supermarket a prendere una bottiglia di sambuca da bere assieme, con la conseguenza di essere ricoverato d’urgenza all’ospedale. Ma che cosa bevono? Bevono una vita piena di stanchezza e noia?

Penso ad Enrico ipnotizzato da quelle luci e suoni del demone di ferro che ogni giorno lo obbliga a consegnargli quello che gli servirebbe per i suoi passatempi da giovane sano nella speranza di una vincita miracolosa.

Ho incontrato Giorgio dentro la sua stanza eternamente collegato alla rete, immerso dentro la tecnologia del sapere, chiuso all’interno della sua stanza e delle sue menate, stanco di tutto e di tutti con l’unica speranza di non essere mai staccato da quel mondo virtuale che mescola la realtà e la finzione; dove lo specchio dell’anima diventa quella chat che continuamente cattura la mente rendendola desktop, immerso in un’esperienza dove nessuno lo capisce e dove nessuno vuol far entrare.

Ma nel prossimo futuro quale sarà l’aspirina per la noia?

Le caratteristiche dei giovani che oggi ci interpellano e ci inducono a serie riflessioni. Sono giovani che sono approdati all’adolescenza con una struttura psichica e affettiva troppo fragile e vulnerabile per reggere le trasformazioni di questa età caratterizzata da relazioni con il gruppo dei pari e da interrogativi sul “che cosa farò da grande”.

È essenziale andare da loro: stare con loro nei luoghi che frequentano, nelle loro case, e irrompere con delicatezza nelle loro camere per staccarli dal computer e da quel mondo virtuale in cui spesso si rifugiano, ma sempre per riempirsi. E’ difficile capire dov’è la soddisfazione in questa vita attaccata ad una macchinetta in cui l’unica speranza di vittoria e soddisfazione è legata alla ‘fortuna’, eppure da qualche parte qualcosa trovano, anche se fatichiamo a comprenderlo con i nostri occhi e con il nostro pensiero lineare e razionale. Aiutiamoci a guardare le cose anche da altri punti di vista.

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