Famiglia
L’arteterapia per piccoli pazienti sbarca al San Camillo
Iniziativa di Abio (Associazione per il bambino in ospedale) Roma, l'onlus che da molti anni porta in ospedale attivita' ludiche e di volontariato
di Redazione
Sorrisi, arte, musica e giochi presto anche nell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma dove, in primavera, ‘entrera” Abio (Associazione per il bambino in ospedale) Roma, l’organizzazione onlus che da molti anni porta in ospedale attivita’ ludiche e di volontariato per regalare ai bambini ricoverati un sorriso in piu’ per affrontare la malattia. Ad annunciarlo e’ stato il presidente dell’Abio Roma Eugenio Bernardi, in occasione della presentazione del progetto ‘Mi sa che cio’ la febbre’, in una conferenza a Roma tenutasi nella sala convegni del Palazzo dell’Informazione di piazza Mastai, sede del gruppo Gmc-Adnkronos. “La nostra associazione – ha spiegato Bernardi – e’ presente a Roma dal 2001, e in questi anni ha operato gia’ in tre ospedali della capitale: Policlinico Umberto I, ospedale Sant’Andrea e Sant’Eugenio. Ma da aprile saremo attivi anche al San Camillo – annuncia – per regalare sorrisi, serenita’ e distrazioni ai piccoli ricoverati”. Attualmente i volontari a disposizione dell’Abio Roma sono quasi 130, ma presto il numero aumentera’. “I nostri corsi di formazione – ha spiegato il presidente – sono molto duri. Non tutti, infatti, riescono a stare a stretto contatto con bambini che vivono situazioni di disagio”. Alcuni ‘mollano’ dopo pochi giorni di formazione, a dimostrazione che fare volontariato e’ un compito delicato e difficile. “Non basta stare vicino al bambino malato – dice Bernardi – bisogna anche saperci stare in modo corretto”.
Il corso dura sei mesi di tirocinio, in cui l’operatore viene formato nell’approccio psicologico da adottare col bambino e con i suoi genitori. “Ogni anno svolgiamo due corsi – ha proseguito Bernardi – uno in primavera e uno in autunno. E’ nostro obiettivo, per quest’anno, aggiungere altri 80-90 volontari a quelli che abbiamo gia’ a disposizione”. Alla base del volontariato promosso da Abio Roma c’e’ la consapevolezza che un sorriso aiuta il bambino a vivere piu’ serenamente la propria malattia. “Studi clinici – dice Bernardi – confermano che la serenita’ stimola la produzionbe di endorfine e aumenta la possibilita’ di guarigione. Questo non vuole dire pero’ ‘ingannare’ il bambino – prosegue – perche’ il piccolo ha bisogno di serenita’, ma anche di verita’, magari raccontate in modo ‘dolce'”. Altro ‘diktat’ imposto agli operatori e’ quello di non interferire con il lavoro dei medici. “I nostri volontari – ha concluso Bernardi – sono formati solo per il supporto psicologico dei pazienti e dei familiari, ma hanno l’ordine di non commentare con loro le terapie in corso”
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