Cultura

L’arte di semplificare le cose

Studi affermano che la nostra attenzione media è scesa sotto i nove secondi, quindi attirare questa attenzione è la sfida dei media. Ecco perché ormai gli elementi visivi e grafici sono dappertutto, nel tentativo di prendere per mano lo spettatore e rendere più accessibile i contenuti

di Francesco Izzo

A volte specchio dei tempi altre volte senza alcun tempo, l’illustrazione si trasforma nella continua ricerca del suo senso.
In generale l’elemento visivo è dappertutto, bello o brutto può semplicemente condire i contenuti o aiutarci a digerirli. Studi affermano che la nostra attenzione media è scesa sotto i nove secondi, quindi attirare questa attenzione è la sfida dei media. Leggere un articolo non ha per me lo stesso effetto senza una introduzione visiva adeguata. Ma poi davvero, che senso ha? Se aperto il bell’involucro rimaniamo delusi dal suo contenuto? Va bene può capitare ed è normale. Però è fondamentale che questo linguaggio visivo abbia un obiettivo. La realtà si sta facendo più complessa, guardiamo alla tecnologia e la scienza per esempio: sistemi sempre più complicati da cui spesso veniamo tagliati fuori. Allora credo non ci sia niente di più unico che usare la creatività per semplificarci le cose, rendendole più digeribili.

Per citare il designer Milton Glaser, «il design (o possiamo dire il gesto creativo a servizio del bene) è l’uscire da una condizione esistente per arrivare ad una condizione preferibile». Proviamo ad applicare la stessa nozione all’illustrazione: se una sedia ci aiuta a vivere un ambiente in un modo migliore, così allora una illustrazione ci accompagna in territori non familiari. Immaginiamo questa nostra amica tenderci la mano per farci entrare in un mondo apparentemente sconosciuto, che poi può piacerci o meno. Ma la domanda è: ci fidiamo di lei?


English version:

Digesting Complexity. Illustration is an art in constant change, sometimes mirroring the society other times so far from it. We find visual elements everywhere; they can be used as a mere decoration, or they can really help us understand an intended content. As several studies show that our attention span is so low, the media's challenge is how to engage that flimsy attention of ours.​ Reading an article doesn't attract me as much without an adequate visual package. But really, what if the package is pretty but its content isn't? It happens many times and we are used to it but I do believe the visual language, the package, must have a meaning, or at least aim for it rather than serves as pure aesthetic. There's no doubt that reality is becoming more complex. Let's just look at the world of technology and science: We are surrounded by more and more complex systems from which we are often cut off. Ultimately creativity can draw us back into these systems. How? It can simplify complex notions and making them more digestible for our brain.

I remember Milton Glaser once said that design (or we can say the creative act in general) is “moving from an existent condition to a preferable one”. Let's try to apply the same concept to illustration: If a chair helps us experience an environment more comfortably then an illustration can accompany us inside the unfamiliar territories of a story. Let's imagine a friend holding our hands and walking us into a place we don't know. Is this friend worth our trust?


In copertina l'immagine che Milton Glaser realizzò nel 1967 per il Greatest Hits di Bob Dylan

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