Salute

L’arte dà più slancio a SLAncio

Nella sede di una casa per malati di Sla in stato vegetativo di Monza, un artista è stato chiamato a realizzare due interventi che cambiano la fisionomia della struttura

di Anna Spena

Un grande albero, simbolo della vita e degli itinerari dell’esistenza di 71 formelle in rame smaltato con raffigurato in ciascuna un disegno che testimonia, con discrezione e delicatezza, la vita, la sofferenza e la speranza dei malati di Sla. Siamo a Monza, nella sede di SLAncio, la casa che ospita 71 malati in Stato Vegetativo e che necessitano di Hospice.

L’opera è stata collocata su una parete nell’atrio e obbedisce ad una filosofia cui i responsabili della struttura credono fermamente: l’arte, la bellezza sviluppano una presenza terapeutica e per questo devono il loro ingresso in modo permanente in questi luoghi di cura. Infatti in insieme a “L’Albero delle Vite Racchiuse” è stato realizzata anche un’altra opera, il Mosaico della Solidarietà, ambedue idee di Aldo Bottoli, dell’Accademia Belle Arti di Macerata e realizzate coralmente da un team di giovani artisti e di esperti. «L’Albero delle Vite Racchiuse è opera collettiva e rituale» spiega Aldo Bottoli, «rappresenta una fusione di significati, di relazioni e gesti condivisi. Un’opera che desidera raffigurare il mondo della malattia neurovegetativa, mondo enigmatico fonte di interrogativi, itinerari complessi, paure, speranze».  Il Mosaico della Solidarietà prevede invece che ogni piccolo tassello dia forma a una grande opera solidale che condivide e sostiene il progetto. Sulle formelle de Il Mosaico della Solidarietà è inciso il nome del donatore o della persona cara che si vuole ricordare. «La scommessa che abbiamo affrontato in questi anni», spiega Roberto Mauri, direttore del Centro, «In particolare qui nel progetto Slancio, vuole proprio rendere positiva ogni fase della vita amando le persone sia con la nostra presenza, sia attraverso la struttura che le accolgono. L’incontro con l’arte è stato uno dei percorsi importanti che abbiamo affrontato insieme alla musicoterapia, allo shatzu, alla pett terapy».

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