Per continuare a crescere la finanza responsabile italiana ha bisogno di fare un salto di qualità. Come è successo negli Stati Uniti, in Gran Bretagna o in Francia, grazie all?interesse crescente dei grandi investitori istituzionali, in particolare i fondi pensione. In questa fase l?aiuto del prossimo governo potrebbe essere decisivo sotto molti aspetti. Prima di tutto potrebbe essere incentivato l?azionariato attivo, facilitando la presentazione di mozioni su temi sociali e ambientali alle assemblee degli azionisti delle società quotate. Tale pratica, diffusa negli Stati Uniti ma anche in Svizzera, non è possibile nel nostro Paese o, quando è prevista, richiede soglie minime di partecipazione azionaria troppo elevate.
Per rilanciare i fondi etici potrebbero inoltre essere introdotti vantaggi fiscali per gli investimenti tramite Pac (piani di accumulo mensili), come ha proposto recentemente il presidente di Assogestioni, Marcello Messori.
Gli investimenti etici sono per loro natura di medio-lungo periodo e il Pac è lo strumento più adatto per un risparmio graduale, che punta a uno sviluppo sostenibile delle imprese nel lungo termine e non è spinto da interessi speculativi.
Infine, nella lista dei desideri per il nuovo governo metterei un sistema di agevolazioni fiscali per i fondi che investono nei produttori di pale eoliche, pannelli solari o nell?agricoltura biologica. Nei Paesi Bassi si fa già da 13 anni. Con risultati straordinari.
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