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L’Argentina ha davanti due anni di turbolenze politiche ed una lotta feroce: il dopo Kirchner è già iniziato

di Paolo Manzo

Lo scontro diretto con il candidato della presidente Kirchner, Martìn Insaurralde per il seggio della provincia di Buenos Aires lo vince, come previsto, Sérgio Massa del Frente Renovador.

Scontati anche gli esiti di Santa Fé (vince Binner) e, come previsto alla vigilia, in Parlamento i kirchneristi non ottengono la maggioranza necessaria per cambiare la costituzione e tricandidare Cristina.

Tutti a scrivere il frente para la Victoria ha straperso ma, a ben guardare i numeri, i kirchneristi aumentano addirittura i seggi passando da 127 a 130 deputati alla Camera dove diventano maggioranza relativa (ovvero 50% + 1)

Calano invece da 43 a 40 i senatori del partito di Cristina Kirchner, rimanendo però anche lì maggioranza relativa.

Insomma, l’unico partito nazionale a guadagnare seggi è il PRO di Macri (+2 alla Camera, +3 al Senato) e non il Frente Renovador di Massa, che ne perde addirittura uno se lo inseriamo nel calderone dei peronisti anti-kirchneristi.

Insomma, invece di fare titoli, sui media internazionali manca l’unico titolo degno di nota, ovvero che in Argentina è già iniziata la campagna elettorale per le presidenziali del 2015 e ne vedremo delle belle perché, come dicono gli analisti, succedono più cose in Argentina in 2 anni che in Danimarca o in Belgio in un secolo

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