Testimonianze

L’archivio storico della Fondazione Asilo Mariuccia un patrimonio condiviso, protagoniste le donne

Il riscatto sociale e l’emancipazione femminile al centro dell’impegno di tre organizzazioni milanesi. Nell’incontro dedicato al romanzo di Tiziana Ferrario (ambientato nella Milano degli inizi del Novecento con le testimonianze contenute negli archivi oltre che di Fam di Fondazione Anna Kuliscioff e Unione Femminile Nazionale), Emanuela Baio ha annunciato la conclusione della mappatura archivistica della realtà fondata nel 1902

di Antonietta Nembri

Riportare alla luce storie di donne che hanno lottato per la conquista dei diritti dei più fragili. Donne che, grazie alla loro volontà e visione, hanno cambiato il corso della storia della Milano del 900 e non solo.  Sono queste le protagoniste dell’ultimo romanzo di Tiziana Ferrario, “Cenere” ambientato agli inizi del 1900 a Milano e costruito anche attraverso le testimonianze dell’epoca contenute negli archivi storici della Fondazione Asilo Mariuccia, Fondazione Anna Kuliscioff e Unione Femminile Nazionale. 

Un incontro sulla forza delle donne

Il tema del riscatto sociale e dell’emancipazione femminile è stato al centro dell’evento culturale “La Milano del 1900, la forza delle sue donne”, svoltosi nella sede di Fondazione Asilo Mariuccia – Fam.
L’incontro, organizzato da Fam, in collaborazione con la Fondazione Anna Kuliscioff e Unione Femminile Nazionale, ha riaperto una pagina importante della storia di Milano e rievocato la conquista di donne straordinarie attraverso il racconto dell’autrice, Tiziana Ferrario e delle presidenti che oggi incarnano l’impegno di queste tre realtà visionarie. Obiettivo, da parte delle tre organizzazioni, è quello essere testimoni delle storie delle donne della Milano del 1900 e farsi carico delle loro battaglie attraverso il proprio operato che continua ancora oggi. 

L’Archivio storico Fam

L’incontro è stata anche occasione per la presidente di Fam, Emanuela Baio di annunciare un progetto importante legato al corposo Archivio storico della Fondazione. È stata infatti completata la prima fase di studio e mappatura dei documenti originali dalla prima persona accolta nel 1902 fino ad oggi che ha prodotto un elenco di consistenza.
Da qui la Fondazione si impegnerà in stretta collaborazione con la Sovrintendenza dei Beni Culturali affinché l’Archivio possa diventare Patrimonio condiviso accessibile alla cittadinanza e a tutti coloro interessati ai fenomeni socio-culturali ed economici dell’Italia e di Milano dal 1900 ad oggi.

«Le donne del romanzo, coraggiose e unite, donne e madri che hanno molto in comune con le ospiti accolte da Fondazione Asilo Mariuccia ancora oggi, dopo 120 anni di attività sul territorio lombardo a sostegno di donne vittime di violenza. Sono orgogliosa di dare risalto alla visione, all’impegno e al coraggio di donne rivoluzionarie che hanno lottato per i diritti dei più deboli durante la Milano del 1900» dichiara la presidente di Fam, Emanuela Baio.

Fam, come 120 anni fa un luogo in cui ripartire


Che aggiunge: «È quello che la nostra Fondazione con il supporto delle educatrici ed educatori, cerca di trasmettere ancora oggi alle tante donne e madri accolte nelle nostre comunità. Esattamente come avveniva in quegli anni, anche la società di oggi ci presenta storie di donne vittime di violenza, annientate psicologicamente, che hanno la necessità di sentirsi al sicuro per poter ripartire con un nuovo percorso di vita. Penso all’impegno di Ersilia Bronzini Majno, la fondatrice di Asilo Mariuccia: il suo esempio è la mia guida; è stata una donna che ha speso la sua vita per dare forma e concretezza ai diritti che oggi ci rendono una società migliore». 

L’attualità dell’impegno di Ersilia Bronzini Majno

A farle eco la presidente dell’Unione Femminile Nazionale, Angela Gavoni: «L’Unione Femminile Nazionale, fondata nel 1899 da Ersilia Bronzini Majno con donne e uomini della borghesia socialista milanese, nel suo manifesto costitutivo afferma che “si è costituita per l’elevazione e l’istruzione delle donne, per la difesa dell’infanzia e della maternità, per dare studi ed opere alle varie istituzioni di carattere sociale …”. L’Unione continua ancora oggi ad operare basandosi sui principi costitutivi con particolare attenzione alla biblioteca, all’archivio, alle attività rivolte alle scuole, all’attività sociale con sportelli gratuiti di consulenza legale e counselling. Istituisce assegni di studio rivolti a giovani meritevoli, per completare il percorso di studi al fine di inserirsi dignitosamente nel mondo del lavoro».  

Le protagoniste dell’incontro nella sede del Fam

“Cenere” racconta la storia di donne milanesi coraggiose e rivoluzionarie come Ersilia Bronzini Majno, Anna Kuliscioff, Ada Negri, Alessandrina Ravizza, che insieme ad altre donne emancipazioniste del comitato contro la tratta delle bianche, non si accontentarono della carità, credendo nel valore dell’istruzione come arma di riscatto dalla povertà.  

Archivi patrimonio di studio e ricerca

«La Fondazione Anna Kuliscioff, nata dall’infaticabile impegno del suo fondatore, Giulio Polotti, che ha ad essa conferito tutto il suo patrimonio archivistico, ha tra gli scopi statutari la ricerca, conoscenza della storia contemporanea e internazionale, oltre a favorire gli studi sulla storia del pensiero socialista, del movimento operaio e sindacale, femminile, libertario» ha dichiarato Marina Cattaneo, presidente della Fondazione Anna Kuliscioff. «È su tali tematiche che la nostra Fondazione svolge da sempre attività di formazione e continuerà ad operare per portare avanti la nostra missione». 

Tiziana Ferrario a margine dell’incontro ha commentato: «È stata una grande emozione ritrovarsi in una delle istituzioni più importanti di Milano che da oltre 100 anni si occupa di assistere le donne vittime di violenza, ieri come oggi». 

In apertura un momento dell’incontro, al centro Tiziana Ferrario – foto da ufficio stampa

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