Formazione
L’archeologia in Italia salvata dall’agriturismo?
E' una possibilità che emerge da un'indagine di Coldiretti e dalla guida Campagna Amica Agriturismo
”Gli oltre duemilacento siti archeologici nazionali possono essere ”salvati” con la vacanza negli agriturismi che offrono proposte di ospitalita’ sopratutto nei luoghi delle aree interne, meno conosciuti ma ricchi di reperti di grande interesse culturale, la cui esistenza e’ minacciata dal cemento”.
E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti sulla base della guida di Terranostra ”Campagna Amica Agriturismo” dalla quale si rileva che quest’anno ben un agriturismo su cinque offre corsi, escursioni e visite guidate alla scoperta delle testimonianze lasciate dal passato. Il fatto che nei principali 300 musei, circuiti e siti archeologici statali si siano registrate nel 2004 quasi trenta milioni di presenze dimostra che esistono grandi opportunita’ di crescita per questo settore che puo’ trovare un nuovo impulso nella valorizzazione, attraverso la vacanza in campagna, di luoghi lontani dalle citta’ d’arte e dalle zone costiere che sopravvivono in un contesto naturale, assai simile a quello delle origini nelle aree interne del Paese. Si tratta di aree di immenso fascino, capaci di trascinare le economie delle aree interne verso quello ”sviluppo sostenibile” nel quale la fanno da protagonisti i beni naturalistici, l’agricoltura di qualita’, l’enogastronomia, l’accoglienza rurale e il turismo culturale.
Una risorsa per l’Italia delle qualita’ che offre grandi opportunita’ di crescita al turismo Made in Italy ma che e’ minacciata da scelte urbanistiche e di pianificazione territoriale errate, come nel caso degli scavi di Saepinum in Molise sui quali pendono progetti che prevedono un’area industriale, nuove strade, un aeroporto e addirittura una centrale eolica. Saepinum e i siti archeologici nel cuore d’Italia come Alba fucens, Carsulae, Pietrabbondante, Amiternum e i siti etruschi del viterbese: Blera e Barbarano, e ancora Norchia, Sovana, Velleia, Venusia sono luoghi che vanno conservati, salvaguardati, come beni preziosi entro ambiti territoriali vasti ed omogenei. E se in alcuni agriturismi sono addirittura offerti prodotti tipici che si identificano con il passato come il carciofo di Paestum, molteplici sono le proposte di valorizzazione che riguardano escursioni guidate, corsi di archeologia, lezioni di storia e sui beni archeologici e culturali.
Una lista, quella delle aziende agrituristiche nei pressi dei siti archeologici composita e interessante che – evidenzia la Coldiretti – non trascura le diverse ere dell’uomo: dalla preistoria che si puo’ incontrare nel parco dei dinosauri a Faicchio (Benevento), dove una azienda agrituristica propone visite ed escursioni per conoscere gli immensi animali preistorici, alla Grecia classica in Sicilia, nei pressi di Kamarina (Ragusa) dove si possono apprezzare, con l’accompagnamento di guide esperte, la civilta’ della Magna Grecia negli scavi di Kaukana e le necropoli di Ispica e Pantalica, mentre in Sardegna a Lunamatrona (Cagliari) i siti archeologici riguardano opere grandiose quali il Nuraghe di Barumini, il complesso di Villanovaforru e la Giara di Gesturi.
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