Sostenibilità

l’appuntamentoIl dopo Copenhagen fa tappa a Cancun E l’obiettivo diventa il fondo globale

di Redazione

di Elisa Cozzarini
Cancun, in Messico, ospiterà la prossima conferenza Onu sul cambiamento climatico dal 29 novembre al 10 dicembre. «È importante che dal vertice nasca un fondo globale per la mitigazione e l’adattamento dei Paesi in via di sviluppo», afferma Maria Grazia Midulla, responsabile Clima ed energia del WWF Italia, «siamo ottimisti, perché sono stati fatti passi avanti in questo senso a Tianjin, Cina». La conferenza di Copenhagen, un anno fa, si è conclusa con un accordo politico, non vincolante, che in questi mesi è stato integrato nei testi negoziali, per raggiungere risultati concreti. «Sappiamo già che a Cancun non si arriverà a un accordo globale», prosegue Midulla, «perché si è deciso di procedere provando a fare passi successivi, verso un’intesa su un accordo globale che integri e allarghi quello di Kyoto, il cui primo periodo di azione scade nel 2012». Tutti sono d’accordo sulla necessità di istituire un fondo globale ma le differenze sono nei dettagli, da chi e come deve essere gestito.
Nel merito del negoziato si tratta ancora di risolvere gli irrigidimenti di Cina e Stati Uniti. «Da un lato, i cinesi dichiarano obiettivi ambiziosi sull’economia a basso contenuto di carbonio ma rifiutano di essere sottoposti a verifiche esterne», spiega Midulla, «dall’altro gli Stati Uniti, alla soglia delle elezioni di midterm, non si sbilanciano, data la forte opposizione delle lobby petrolifere. Parliamo dell’inquinatore più importante, sorpassato solo di recente dalla Cina, ma che conserva il primato delle più alte emissioni pro capite».
Un passo importante da parte degli Usa è stata l’introduzione della CO2nel Clean Air Act, la legge sulla qualità dell’aria, ma, per il WWF, questo non basta ancora a dare un mandato forte ai negoziatori americani per la conclusione di un accordo completo. Quindi ci si prepra a un lavoro in due tappe, da Cancun al Sudafrica l’anno successivo.

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