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L’appello: «Sospendete l’embargo nei confronti della Siria almeno per le forniture sanitarie»
Il Coronavirus sta destabilizzando la vita in tutto il mondo, creando effetti devastanti soprattutto su quelle popolazioni già vulnerabili, come quella siriana, messa in ginocchio dopo una guerra che dura da quasi dieci anni. L'associazione New Humanity, e la sua associata AMU – Azione per un Mondo Unito, insieme ad altre ong lanciano un appello internazionale alle Nazioni Unite, l'Unione Europea e gli Stati Uniti: «Per la Sira servono decisioni senza precedenti per far fronte ad una crisi senza precedenti»
di Redazione
Il Coronavirus sta destabilizzando la vita in tutto il mondo, creando effetti devastanti soprattutto su quelle popolazioni già vulnerabili, come quella siriana, messa in ginocchio dopo una guerra che dura da quasi dieci anni.
Da qui nasce l’appello lanciato da New Humanity, assieme alla sua associata AMU – Azione per un Mondo Unito, fin da subito seguito dalla firma di diverse altre Ong, rappresentanti di istituzioni, politici e semplici cittadini che vogliono chiedere l’immediata sospensione dell’embargo nei confronti della Siria “almeno per le forniture sanitarie e i materiali destinati alle cure mediche e per i fondi necessari per pagarle” – si legge nella petizione che trovate online in 5 lingue.
Un’iniziativa che “non va nel merito delle varie posizioni politiche e, al contrario, vuole andare oltre i partiti, poiché l’obiettivo di salvaguardare la popolazione civile siriana è al di sopra di qualsiasi orientamento politico o ideologico” come viene sottolineato dai promotori, ma che vuole andare anche oltre nazionalità, gruppi etnici, credo religiosi con l’intenzione di mobilitare e coinvolgere il più alto numero di cittadini al pari di quanto fatto con personaggi come Romano Prodi già Presidente della Commissione Europea, Giovanni Malagò, Presidente CONI, Enzo Bianchi, Fondatore Comunità di Bose, Cornelio Sommaruga, già ambasciatore della Svizzera e presidente della Croce Rossa Internazionale, Ivan Maffeis, Portavoce della CEI, Susanna Camusso Responsabile relazioni internazionali CGIL, Alessandra Aula, Segretaria Generale BICE (International Catholic Child Bureau), Pascal Pittet, Paul H. Dembinski, Direttore, Observatoire de la Finance, Geneve.
“Prendere decisioni senza precedenti, per far fronte ad una crisi senza precedenti”, dunque, perché oggi oltre alle condizioni di povertà causate dalle sanzioni, esiste l’ulteriore minaccia del Coronavirus. Questa volta il popolo siriano sta affrontando un nemico ancora più subdolo e nefasto, un nemico invisibile che rivendica le vittime tra i più deboli.
È per questo, si legge nel testo dell’appello, che “l’embargo e le sanzioni che prevede sembrano, in questo particolare momento storico, crudeli e inaccettabili, perché privano donne, uomini, giovani e bambini degli aiuti e del sostegno che possono rivelarsi vitali per loro per sopravvivere al pericolo concreto rappresentato da Covid-19.”
Questo è il momento del coraggio e di essere protagonisti in prima persona di un cambiamento “pertanto, chiediamo a tutti gli organi competenti, alle varie associazioni e ai singoli individui di aderire a questa petizione in solidarietà, indipendentemente dalle loro posizioni riguardo al conflitto siriano. L’attenzione deve essere rivolta alle persone, alla gente comune, che devono essere adeguatamente supportate per affrontare quest’ennesima prova.”
I destinatari della petizione sono António Guterres – Segretario Generale Nazioni Unite; Charles Michel – Presidente Consiglio Europeo; Donald J. Trump – Presidente degli Stati Uniti d'America; David M. Sassoli – Presidente Parlamento europeo; Nancy Patricia Pelosi – Presidente (Speaker) della Camera dei rappresentanti USA; Mitch McConnell – Capogruppo di maggioranza
Credit Photo Sintesi
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