Politica

L’appello della Tavola della Pace a Romano Prodi

La Tavola della pace chiede l'istituzione di una sede permanente di dialogo e collaborazione sui temi della pace e diritti umani presso la Presidenza del Consiglio.

di Redazione

All’indomani dell’insediamento del II Governo Prodi, la Tavola della pace ha inviato oggi una lettera al Presidente del Consiglio per chiedere un incontro urgente e l’istituzione di una sede permanente di collaborazione e dialogo sui problemi della pace e dei diritti umani. La lettera richiama gli impegni assunti dal Presidente Prodi, lo scorso 8 settembre a Perugia, alla vigilia della Marcia Perugia-Assisi e tutti i più scottanti temi di attualità che il nuovo governo dovrà affrontare già a partire dalle prossime settimane. Vi proponiamo la lettera aperta firmata dai coordinatori della Tavola della pace, Flavio Lotti e Grazia Bellini: Egregio Signor Presidente, a nome delle centinaia di organizzazioni e gruppi della società civile e di Enti Locali della Tavola della pace Le trasmettiamo le più vive congratulazioni per il nuovo incarico e i più sinceri auguri di buon lavoro. E? ancora vivo in noi il ricordo del nostro incontro a Perugia, lo scorso 8 settembre, alla vigilia della Marcia Perugia-Assisi. Per oltre tre ore e mezza, ci siamo confrontati sui numerosi e pressanti problemi della pace e della giustizia nel mondo e sulle grandi responsabilità del nostro paese. A conclusione del dibattito, significativamente intitolato ?Diamo all?Italia un governo di pace?, Lei ci ha promesso di mettere in pratica gli impegni assunti. Ma noi sappiamo che nessun governo potrà mai fare una politica estera buona ed efficace senza la collaborazione attiva della società civile e degli Enti locali. Per questo noi Le chiediamo subito un incontro. Vogliamo collaborare con Lei e il Suo governo per costruire una politica di pace dell?Italia, coraggiosa e coerente, rispettosa della Costituzione Italiana, della Carta dell?Onu e del diritto internazionale dei diritti umani. Le chiediamo di aprire le porte del Governo e del Parlamento alle organizzazioni della società civile e agli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. Le chiediamo di riconoscere, valorizzare e promuovere il ruolo e le responsabilità globali della società civile e degli Enti Locali che promuovono pace e diritti umani. Abbiamo bisogno di stabilire un dialogo serio e modi concreti di collaborazione, che ci permettano davvero di ricostruire l?azione internazionale del nostro paese (a partire dall?Europa e dall?Onu) per affrontare insieme le grandi emergenze sociali e umanitarie del nostro tempo e far avanzare il progetto di un mondo più pacifico, giusto e democratico per tutti. Chiediamo l?apertura di un confronto con le organizzazioni della società civile che operano nelle zone attraversate da guerre e da gravi crisi definendo, caso per caso, le modalità più concrete di collaborazione per consolidare l?azione internazionale di pace del nostro paese. Chiediamo misure concrete come l’apertura di una sede permanente, presso la Presidenza del Consiglio, in cui ci sia ascolto (segnalazioni, denunce, proposte), dialogo e collaborazione sulle tre grandi questioni del nostro tempo: lotta alla povertà, prevenzione e risoluzione dei conflitti, democrazia internazionale. Noi chiediamo di mettere la cultura della pace e dei diritti umani al centro delle politiche del Suo Governo. In un tempo così carico di violenza, intolleranza e insicurezza dobbiamo impegnarci per diffondere la cultura positiva della pace e dei diritti umani. Una grande responsabilità investe la scuola che deve diventare un luogo di pace e uno strumento di educazione alla pace. Un compito insostituibile spetta alla Rai che consideriamo un bene pubblico indispensabile per la nostra libertà, la nostra democrazia e per il nostro benessere. Chiediamo un impegno immediato per promuovere, a partire dalla Rai, un?informazione e una comunicazione di pace, libera da condizionamenti politici, attenta al bene comune, vicina ai diritti e bisogni della persona e rispettosa della sua dignità. L?agenda dei prossimi mesi comprende: ? Il voto sul rifinanziamento delle missioni militari italiane nel mondo ? Il Consiglio Europeo di giugno ? Il Vertice dei G8 a San Pietroburgo ? La Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle piccole armi ? La Conferenza mondiale della Fao a Roma ? La definizione del Documento di programmazione economica e finanziaria ? La definizione della legge finanziaria ? L?Assemblea generale della Nato ? La Conferenza mondiale sui mutamenti climatici ? L?elezione del nuovo Segretario Generale dell?Onu Noi Le chiediamo di agire concretamente in tutte queste occasioni per raggiungere gli obiettivi al centro della Marcia Perugia-Assisi per la giustizia e la pace dell?11 settembre 2005. Chiediamo di escludere da subito la guerra tra gli strumenti utilizzabili per la soluzione della crisi aperta con l?Iran e di sollecitare l?apertura di un negoziato serio, trasparente e progressivo per il disarmo nucleare e la messa al bando di tutte le armi di distruzione di massa. Chiediamo di avviare immediatamente una forte iniziativa politica coerente per la pace in Medio Oriente (promuovere legalità internazionale, disarmo, convivenza, democrazia, rispetto dei diritti umani, rafforzamento della società civile): in Palestina e Israele, in Iraq, in Afghanistan e in tutti gli altri paesi della regione. Con rispetto e fiducia, restiamo in attesa di poterLa incontrare quanto prima. Cordiali saluti Flavio Lotti e Grazia Bellini Coordinatori nazionali Tavola della pace


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