Cultura

L’appello del Comitato alimentare italiano alla Fao

Ong e società civile si sono riunite a Riga in vista della Conferenza regionale del Fondo alimentare delle Nazioni Unite

di Redazione

Si è chiusa a Riga la Consultazione internazionale tra le Ong e la società civile tenutasi in vista della 4ª Conferenza Regionale della Fao per l?Europa che si aprirà domani 8 giugno e seguirà il 9. Sergio Marelli presidente del Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, ha preso parte ai lavori in preparazione del mese di mobilitazione 17 Settembre ? 17 Ottobre 2006 in occasione dello Special Forum Fao previsto dal 18 al 20 settembre 2006 per discutere i risultati raggiunti nella lotta alla fame a 10 anni dal Summit Mondiale sull?alimentazione del 1996. La consultazione ha affrontato i temi presenti nell?agenda della Conferenza che si aprirà domani, le principali richieste sono confluite in una dichiarazione approvata a fine lavori che sarà consegnata domani al Segretariato della Fao per la Conferenza. ?La Fao deve sostenere con forza ? dichiara Sergio Marelli – le piccole aziende agricole a dimensione famigliare, in Europa e nel mondo, sia per il loro ruolo nella promozione di uno sviluppo rurale sostenibile, sia per il loro valore di coesione sociale. Rafforzando lo sviluppo dei mercati locali e nazionali come alternativa alla logica della massimizzazione del profitto e dello sfruttamento delle risorse umane ed ambientali promossa dalle grandi concentrazioni commerciali e dalla grande industria agro-alimentare. L?accesso al mercato e la liberalizzazione delle regole commerciali a livello internazionale non sono la soluzione per i miliardi di piccoli produttori agricoli del Nord e del Sud del mondo. Esse rispondono piuttosto alla logica della grandi multinazionali?. Al centro della dichiarazione anche la Pac (Politica Agricola Comunitaria): si richiede una profonda revisione alla luce di questi principi in occasione della prossima scadenza di revisione di metà mandato (2007). ?La Ue e gli Stati membri si devono impegnare ? continua Marelli – per un profondo riequilibrio nelle politiche di sostegno tra le grandi e le piccole aziende e tra le regioni dell?Europa occidentale e i nuovi Stati membri. La revisione della Pac non può prescindere dal considerare i propri effetti e conseguenze sulle agricolture e le economie dei Paesi in Via di Sviluppo. Le società civili dei nuovi stati membri, in particolare, chiedono che il modello di produzione intensiva non venga proposto come soluzione e prospettiva delle loro agricolture. Le conseguenze di questo processo sono già evidenti: degrado dei suoli, aumento della disoccupazione (in Ungheria nel 2005, mezzo milione di lavoratori agricoli hanno perso il lavoro per la meccanizzazione e la concentrazione delle proprietà terriere), aumento dei fenomeni migratori?. E? stata inoltre sottolineata la necessità di promuovere da parte della Fao e dei Governi con mezzi e risorse adeguate il partenariato con le rappresentanze delle organizzazioni di società civile, non solo nei meccanismi di consultazione, ma altrettanto e soprattutto nei meccanismi e ambiti decisionali. ?Le Ong sostengono senza esitazione il ruolo della Fao ? conclude Marelli – e denunciano con altrettanta determinazione e forza il disimpegno dei Governi ? veri responsabili e detentori del potere decisionale delle agenzie Onu e della Fao in particolare ? nella applicazione dei Piani di lavoro (Plan of Action) da loro stessi promossi e sottoscritti nel corso dei Vertici Fao. La riduzione delle risorse finanziarie messe a disposizione della Fao (oggi il suo bilancio e? ridotto a 375 Milioni di dollari) sono un chiaro sintomo della volontà dei Governi degli Stati membri di non investire in questa organizzazione multilaterale e di un pericoloso ritorno della logica bilaterale/unilaterale nella individuazione delle soluzioni e degli accordi all?interno della comunità internazionale?.

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