Non profit

L’app sportiva che ti fa raccogliere soldi per la tua non-profit preferita

Un app ti permette di correre, andare in bicicletta e raccogliere fondi per la tua non-profit di fiducia. E’ nata negli Stati Uniti Charity Miles, l’app sostenuta dalle grandi aziende che donano 25 centesimi per ogni miglio percorso di corsa

di Ottavia Spaggiari

Correre e andare in bicicletta raccogliendo soldi per una buona causa. Se siete podisti o ciclisti accaniti, la pioggia e la sveglia all’alba non vi spaventano e trovate sempre difficile rispondere alla domanda dei più pigri che, dal divano, vi chiedono: “ma chi ve lo fa fare?” allora l’app Charity Miles potrebbe avere la risposta per voi. L’app infatti tiene traccia delle vostra performance sportive, donando fondi ad organizzazioni non-profit, in base a quante miglia riuscite a fare. Più correte e pedalate, più fate del bene. Un miglio percorso correndo vale 25 centesimi, 10 centesimi invece se si è in bicicletta. Prima di ogni allenamento si può decidere a chi dedicare la propria corsa, scegliendo tra le 30 non-profit che hanno aderito al progetto, tra cui anche WWF.

Creata dall’avvocato newyorkese Gene Gurkoff, nel 2012, Charity Miles intende ottimizzare l’impegno filantropico delle grandi aziende. Fino ad oggi ha raccolto 1 milione di dollari ed è stata scaricata circa 1 milione di volte. Tra gli sponsor che hanno aderito all’iniziativa, anche Johnson & Johnson e Humana, secondo Gurkoff infatti, Charity Miles rappresenterebbe una piattaforma di promozione parecchio efficace per le aziende. Un nuovo modo di fare marketing insomma.

 “Nella maggior parte dei casi l’azienda fa una donazione a una non-profit e poi spesso impiega uno sforzo molto superiore per promuovere questo impegno”, ha dichiarato Gurkoff. “La promozione è ciò che guida il ritorno sull’investimento, non la non-profit. Stiamo cercando di cambiare quella proporzione e generare un ritorno sull’investimento del marketing che le aziende vogliono dalla pubblicità ordinaria, aiutandole a ripensare il budget per i digital media, come risorse da destinare alle donazioni.”

E per proteggersi dal rischio di non riuscire a rispondere a tutte le donazioni, Charity Miles dona il 50% dei soldi raccolti dagli sponsor ad un fondo. Fino ad oggi il modello sembra funzionare e gli utenti continuano a crescere, diffondendosi non solo tra i ciclisti e i podisti, ma anche tra gli skater, chi fa parkour e, semplicemente chi decide di andare a piedi. L’unica cosa fuori discussione con Charity Miles, è la macchina.


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