Economia

L’apertura all’atomo fa bene a Bnl Telethon

A un anno dalla svolta del comitato etico

di Redazione

+4,8% a un anno, +11,94 a cinque. Ottimi i risultati del fondo che ha aperto alle imprese che investono sul nuclearePremiato dall’apertura al nucleare: BNL per Telethon si conferma uno dei migliori fondi etici con delle performance che sembrano solo relativamente penalizzate dall’attuale crisi economica: a 5 anni registra un + 11,94% a 1 anno +4,8% e a 3 anni +4,32%. Un anno fa il Comitato etico, presieduto da Lorenzo Sacconi, direttore del centro universitario Econometica, aveva effettuato una apertura nei confronti delle aziende impegnate nella produzione di energia nucleare. Ne parliamo con Giordano Beani, direttore investimenti di BNP Paribas Asset Management.
E&F: Avete anticipato il governo, sull’apertura al nucleare…
Giordano Beani: Il tema è stato affrontato nella riunione del Comitato etico del 23 settembre 2008. Puramente sotto il profilo dei risvolti etici, senza alcun riguardo ai diversi orientamenti politici emersi a livello nazionale sul tema. Si è svolto un ampio dibattito sui vari aspetti (costo convenienza comparativi, livelli di pollution e danni alla salute delle varie fonti energetiche e sicurezza degli impianti e degli stoccaggi di scorie). Considerati tali elementi e i mutamenti intervenuti dall’epoca della prima formulazione delle linee guida (miglioramenti nella sicurezza degli impianti, diverso costo e dannosità comparativa fra fonti, ecc.), il comitato ha ritenuto opportuno rimuovere la totale esclusione dall’investimento in aziende che operano anche nel settore nucleare, convenendo di adottare una policy che qualitativamente valuti la singola azienda in termini di politiche di sicurezza, controversie ambientali, ricerca su fonti rinnovabili, certificazioni ambientali e sulla salute, piuttosto che la formulazione basata su soglie quantitative d’esclusione in rapporto all’incidenza dei ricavi da nucleare sul fatturato.
E&F: Generalmente investite su titoli di Stato italiani ed europei. Quali sono i Paesi sui quali puntate e quali intendete sottopesare per il 2010?
Beani: Privilegiamo ancora i titoli di Stato italiani tra i Paesi euro cosiddetti periferici e la Germania tra quelli core. Per converso sottopesiamo tutto il resto.
E&F: Qual è l’orizzonte temporale suggerito per i vostri investitori e quali i rischi che corrono?
Beani: L’orizzonte temporale suggerito è di almeno 5 anni ed i rischi complessivi sono contenuti, alla luce del fatto che il benchmark del fondo è rappresentato per il 90% da titoli di Stato governativi e solo il 10% da un indice azionario etico.
E&F: Quanto valgono commissione e spese di gestione?
Beani: Gli oneri che gravano sul fondo sono rappresentati ad una “all-in-fee” (che cioè comprende tutte le spese) pari all’1,2% annuo, di cui la metà (0,6%) viene devoluta alla Fondazione Telethon.


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