Economia

l’Antitrust contro le banche dati delle assicurazioni

<> dice l'Autorità e censura 13 compagnie leader. Ma niente sanzioni

di Ida Cappiello

l’Autorità garante della concorrenza, al termine di una lunga indagine, ha censurato l’uso da parte delle imprese assicuratrici di una banca dati a pagamento, la Aequos, contenente informazioni sulle polizze vita. Il fatto singolare è che i dati erano pubblici, contenuti nelle note informative allegate ai contratti assicurativi. Ma l’Antitrust ha ritenuto che farli raccogliere in una banca dati condivisa fosse uno strumento per restringere la concorrenza; anche perché i consumatori non hanno accesso alla banca dati, che sarebbe invece utilissima per loro. Ma i dati non erano pubblici? Sì, ma non di pubblico dominio, ovvero non accessibili con facilità e senza costi dal comune cittadino: una distinzione sottile ma importante fatta da Tesauro. La decisione dell’Antitrust è stata presa contro il parere dell’Isvap, il controllore pubblico delle assicurazioni.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.