Economia

L’anno record del Fondo Beneficenza di Intesa Sanpaolo

Parla la responsabile della Segreteria Tecnica di Presidenza responsabile della gestione: «Nell'anno del Covid impegnati 16 milioni di euro. Nei prossimi due anni continueremo a dedicare massima attenzione a progetti che affrontano le malattie legate al Coronavirus, l’inserimento lavorativo e le difficoltà di adolescenti e giovani in situazione di fragilità psicologica». Tutte le informazioni per sapere come e quando fare domanda aperta ai soli enti non profit. In media gli ammessi al finanziamento solo circa quattro su dieci

di Redazione

Nel 2020 il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo ha erogato 16 milioni di euro, più 24% rispetto al 2019 a oltre 700 progetti promossi da enti non profit. Si tratta del plafond più cospicuo di sempre nella storia del Fondo. L’83% delle risorse, oltre 13 milioni (+25% rispetto al 2019), è stato destinato al sociale con precedenza ai progetti focalizzati sulle esigenze acuite dalla crisi sanitaria ed economica come il sostegno alla didattica a distanza (DAD), alle persone anziane a rischio di abbandono, alle donne esposte al rischio di violenza domestica. Quasi 2 milioni di euro sono stati destinati alla ricerca scientifica di contrasto del COVID-19. Il 90% delle donazioni è stato distribuito in Italia. Nel dettaglio le risorse sono state ripartite in liberalità centrali di più ampio rilievo per 13,4 milioni di euro e liberalità territoriali a impatto locale (fino a 5.000 euro) per 2,6 milioni euro.
Il Fondo di Beneficenza è in capo in capo alla Presidenza del consiglio di amministrazione oggi guidato da Gian Maria Gros Pietro (“Gli interventi del Fondo espressione dei valori e della storia del Gruppo. Massima attenzione alla crisi sanitaria ed economica anche nei prossimi due anni”) che ha affidato la gestione a Giovanna Paladino, responsabile delle Segreteria Tecnica di Presidenza. Che in questo dialogo fa un bilancio dell’anno scorso e illustra le priorità per il 2021.

Per un anno così straordinario come il 2020, il Fondo di Beneficenza ha elargito la somma record di 16 milioni di euro. Pensa che potrete confermare questo plafond anche per il 2021?
Mi auguro di sì, ma questo dipende dai margini d’impresa: il fondo viene alimentato grazie agli utili. Meglio va l’istituto, più risorse abbiamo per sostenere progetti ad alto impatto sociale, promossi da soggetti senza scopo di lucro. Di fatto in questo modo la banca rinuncia a distribuire una quota di dividendi per rispondere a bisogni sociali emergenti. Teniamo conto però che nel 2020 abbiamo impegnato i 14 milioni indicati nel budget più i 2 milioni di avanzo delle gestioni precedenti, che abbiamo esaurito, come facile prevedere.

Quali sono state le priorità del 2020 e quali saranno quelle del 2021?
Le linee guida in base alle quali viene allocato il 25% delle disponibilità cambiano ogni due anni. Nei prossimi due anni continueremo a dedicare massima attenzione a progetti che affrontano le malattie legate al Coronavirus, l’inserimento lavorativo e le difficoltà di adolescenti e giovani in situazione di fragilità psicologica. Un capitolo a parte merita la ricerca scientifica, che segue un iter di valutazione a se’ affidato ad un ente esterno competente su quelle specifiche materie.

Chi, come, quanto e quando si può chiedere un contributo?
Le porte sono aperte a tutti gli enti non profit, che abbiamo progetti di valore in linea con la nostra missione e le nostre priorità. Lo si può fare attraverso le nostre filiali (progetti territoriali, che hanno un tetto massimo di assegnazione di 5mila euro) e attraverso il sito del Fondo. Non ci sono vincoli temporali, bisogna però tenere conto che la “istruttoria” dura circa un paio di mesi. Non è necessario essere clienti della banca. Vengono valutati merito, impatto sociale previsto ex-ante, track record e aderenza alle linee guida.

Quante possibilità di avere disco verde si hanno statisticamente?
Nell’ultimo anno abbiamo ammesso al finanziamento 752 progetti su 1.916, il 39%.

Quanto viene versato all’approvazione della domanda e quanto alla conclusione del progetto?
L’intera somma del grant viene assegnata prima dell’avvio del progetto. Per i progetti la cui richiesta è pari o superiore a 100 mila euro è prevista una valutazione d’impatto, il cui costo è sostenuto al 50% dalla banca e al 50% dal beneficiario.

C’è una soglia massima per le richieste?
Generalmente non si superano mai i 500mila euro. Quest’anno abbiamo fatto un’eccezione per l’ospedale da campo Covid-19 del parco Valentino a Torino a cui abbiamo destinato 1,5 milioni di euro. Ma come ho detto è stato un caso del tutto straordinario.

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