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Landgrabbing e speculazione finanziaria sul cibo. La politica si sveglia

Oggi mentre in Senato veniva presentata una mozione con la richiesta al Governo di assumere impegni precisi per tutelare il diritto al cibo e contrastare speculazione e sul landgrabbing in Regione Lombardia veniva presentata la richiesta per introdurre il tema nella Carta di Milano

di Lorenzo Maria Alvaro

La società civile, come Vita.it ha raccontato tante volte, combatte questa battaglia già da tempo. Sono molte le iniziative che da varie anime del mondo sociale hanno cercato a più riprese di combattere speculazione finanziaria sul cibo e landgrabbing. Alcuni illustri esempi sono la Coldiretti, le Acli e Carlo Petrini con la sua Slow Food.

Tra i più attivi c'è la campagna “Sulla fame non si specula portata avanti da un gruppo di di giornalisti, economisti e rappresentanti della società civile che ha via via aggregato importanti sigle del non profit, enti locali e singoli cittadini. Tante le iniziative in particolare nel campo dei prodotti finanziari derivati e il consumo di suolo puntando molto sull'impegno della cittadinanza attiva.

È di oggi la notizia che finalmente si è rotto il silenzio politico su questi temi. È stata presentata in Senato infatti una mozione, da parte del gruppo misto, in particolare dalla senatrice Loredana De Petris, che chiede al governo, nel recepimento della direttiva europea MIFID II, di assumere impegni precisi per tutelare il diritto al cibo e contrastare speculazione e landgrabbing.

Si legge nel documento (scaricabile nella versione integrale in allegato):

1) ad assumere le iniziative necessarie, in sede di Unione europea e in sede nazionale, affinché siano accolti, nel procedimento di attuazione della Direttiva 2014/65/UE (MIFID II), i seguenti orientamenti:

a) sia previsto l'obbligo di indicare con chiarezza al risparmiatore nel prospetto informativo se un prodotto finanziario derivato è legato – anche solo parzialmente – all’andamento dei prezzi di una determinata materia prima agricola;

b) sia affidato all'ESMA l’incarico di tenere una lista chiara, aggiornata e consultabile da tutti dei prodotti finanziari derivati basati sull’andamento dei prezzi delle materie prime agricole quotati nelle borse dei Paesi dell’Unione europea;

c) siano adottati limiti di posizione efficaci per gli investitori non commerciali nei derivati su merci agricole, come richiesto in una lettera inviata all’ESMA da Oxfam, Finance Watch, Friends of the Earth Europe, SOMO e Global Justice Now lo scorso 19 maggio, con la richiesta di un limite generale che non superi il 10 per cento dell'offerta, con un margine non superiore al 5% per la quota discrezionale demandata alle legislazioni nazionali;

d) siano adottati meccanismi che intervengano sulle contrattazioni dei derivati finanziari in presenza di situazioni di mercato di preallarme per la dinamica domanda/offerta di alcune materie prime agricole, a cominciare dalla limitazione dei volumi del high frequency trading;

e) sia demandato direttamente a un unico organismo europeo il ruolo di supervisione e intervento sui mercati dei prodotti finanziari derivati basati sulle materie prime agricole;

2) a riconoscere gli effetti negativi della pratica dell'accaparramento di terreni coltivabili (land grabbing) e a richiedere l'inserimento di clausole rivolte alla tutela dei diritti umani delle comunità di piccoli produttori agricoli in tutti gli accordi bilaterali e multilaterali che l’UE stipuli e rinnovi con Paesi terzi e con gli organismi internazionali, a cominciare dal rispetto integrale delle “Direttive volontarie per la gestione responsabile della terra” (VGGT), adottate dal Comitato per la sicurezza alimentare della FAO l'11 maggio del 2012;

3) a vigilare affinché il rispetto delle “Direttive volontarie per la gestione responsabile della terra” (VGGT) costituisca elemento irrinunciabile nell'ambito dei progetti di cooperazione internazionale ai quali partecipa il nostro Paese o nell'ambito di iniziative di investimento di aziende nazionali che si avvalgono del supporto finanziario o delle garanzie di organismi, enti e agenzie pubbliche;»

A questo sia aggiunge anche una quarta voce che parla di «adoperarsi affinché, già nel corso dell'Esposizione internazionale 2015, siano adottate tutte le ulteriori iniziative rivolte a prevenire e contrastare la speculazione finanziaria sulle materie prime alimentari e l'accaparramento dei terreni agricoli, anche al fine di rendere operativi gli importanti orientamenti assunti con l'adozione della Carta di Milano».

Sempre nella giornata di oggi anche la Regione Lombardia ha dimostrato di avere a cuore la questione. È stata infatti è stata approvata una mozione per inserire landgrabbing e speculazione sul cibo nella Carta di Milano, su richiesta del Movimento Cinque Stelle.

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