Non profit

Lanciata “Alliance for africa”

La fondazione legata all’Expo 2015 parte con una dotazione di 11 milioni di euro e avrà due sedi, una a Milano e una ad Accra, in Ghana

di Emanuela Citterio

Il colpo d’ala dell’Expo 2015 sfrutta il vento dell’Africa. Ieri a Milano una lettera di intenti ha costituito il comitato promotore di Alliance for Africa, una fondazione che parte con una dotazione iniziale di 11 milioni di euro, che sarà presieduta dall’ex capo di Stato del Ghana, John Kufuor, e avrà due sedi, una nel capoluogo lombardo e un’altra ad Accra, la capitale del Paese da cui proviene il suo presidente. Il voto dei Paesi africani è stato determinante per far assegnare a Milano l’esposizione universale e la creazione di Alliance for Africa era stata annunciata per la prima volta due anni fa a Parigi.

A firmare l’accordo ieri a Palazzo dei Giureconsulti di Milano c’erano, insieme a Kufuor, il sindaco e commissario straordinario delegato dal Governo per l’Expo 2015 Letizia Moratti, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il Presidente della Fondazione Milano per l’Expo 2015 Diana Bracco.

«Questa associazione, o fondazione, nasce con due caratteristiche: voler lavorare su progetti concreti e il fatto di essere aperta a chi vorrà condividerne gli obiettivi, dalle imprese, alle università, alle istituzioni alle organizzazioni non governative» ha dichiarato Moratti, che ha indicato nella data del 31 luglio il termine massimo di avvio della fondazione. «Da qui al 2015 verranno individuati dei progetti concreti da sostenere nel continente africano. Punteremo sulla formazione, da quella prescolare fino all’università, negli ambiti della salute, dell’agricoltura e dei servizi pubblici».

I fondi a disposizione per finanziare i progetti sono quelli del Bie (Bureau International des Expositions) più i contribuiti del Comune di Milano e Regione Lombardia. Nessun contributo per ora dal ministero degli Affari esteri. «Sarà un fondo a crescere» ha detto Roberto Formigoni, «contiamo di poter aggiungere sia fondi istituzionali che privati, tra cui quelli della cooperazione italiana attraverso l’appoggio del ministro Franco Frattini e del Mae. L’approccio è quello non di fare qualcosa “per” l’Africa, ma “con”, in modo da essere protagonisti insieme per tematiche che sentiamo essenziali per Expo 2015».

Diana Bracco, presidente della fondazione “Milano per l’Expo 2015” e della società Expo 2015, ha ricordato la collaborazione con Sodalitas, fondazione di Assolombarda già impegnata nella valutazione delle onlus.
«Uno dei compiti principali della fondazione sarà la valutazione dei progetti» ha affermato Moratti, «abbiamo già dei progetti contenuti in Expo che possono essere eleggibili anche da parte della Fondazione». Il commissario straordinario ha parlato di «possibili contaminazioni» fra le iniziative di cooperazione internazionale che dovrebbero far parte del “progetto sociale” dell’Expo e la Fondazione per l’Africa. Viene un dubbio: non è che gli unici fondi sicuri sono i secondi?

Vedi: La lista dei progetti di cooperazione internazionale legati all’Expo divisi per temi e per aree geografiche

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