Famiglia

Lanciata a Civitas la campagna italiana “Global March”

Parte da Civitas la campagna "Dallo sfruttamento all'istruzione" lanciata della Global March against child labour e coordinata in Europa e Italia da Mani Tese

di Riccardo Bagnato

PADOVA – Parte da Civitas la campagna “Dallo sfruttamento all’istruzione” lanciata della Global March against child labour e coordinata in Europa e Italia da Mani Tese. Lo scopo è garantire ai bambini l’accesso all’istruzione di base, il primo passo per sconfiggere il circolo vizioso povertà-analfabetismo-sfruttamento-povertà. Sono 246 milioni i bambini sfruttati nel mondo e la maggioranza di essi non ha accesso nemmeno all’istruzione di base. Secondo i dati elaborati dall’Organizzazione internazionale del lavoro 8,4 milioni di minori sono vittime delle forme peggiori di sfruttamento infantile. E questo dramma non risparmia l’Europa: dai dati Istat risulta che sui 144 mila bambini economicamente attivi in Italia ben 31 mila 500 sono da considerararsi sfruttati. “Sarebbero sufficienti 3 o 4 giorni dell’attuale spesa sostenuta dai governi per gli armamenti – ha detto Kailash Satyarthi, fondatore della Global March – per garantire l’accesso universale all’istruzione per 10 anni e quindi togliere i bambini dallo sfruttamento”. Il 17 maggio Mani Tese invita a partecipare alle manifestazioni che si terranno nelle piazze di Milano, Roma, Napoli e Genova volte a sostenere progetti in Ecuador, Benin e India. È stata inoltre aperta una petizione al presidente della Commissione europea Romano Prodi in cui si chiede: l’impegno a dare un seguito concreto alla risoluzione che il parlamento europeo si appresta ad adottare a favore di un significativo incremento delle risorse di cooperazione internazionale per lo sviluppo dell’istruzione; una forma di pressione sugli stati membri dell’Unione europea per rafforzare l’impegno a incrementare le risorse nazionali di cooperazione allo sviluppo fino a raggiungere lo 0,7 per cento del prodotto interno lordo e assicurando che il 20 per cento di tali risorse venga destinato all’accesso universale all’istruzione. Anche Banca Etica sostiene la campagna “Dallo sfruttamento all’istruzione”, lanciando una carta di credito che devolve ai progetti di Mani Tese una parte dei proventi derivanti alla banca dall’utilizzo della carta stessa.


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