Formazione

L’Anagrafe edilizia arriverà a giugno

Vita.it ha intervistato Laura Galimberti, capo della struttura di missione della Presidenza del Consiglio per l'edilizia scolastica. «La presentazione è slittata perché il lavoro non è completo. Sei regioni sono ancora al lavoro, con progetti ambiziosi, per rendere lo strumento non una mera fotografia della situazione ma un vero strumento di gestione»

di Lorenzo Maria Alvaro

Doveva essere presentata il 22 aprile ma è slittata a data da destinarsi. Si tratta dell'Anagrafe edilizia scolastica. L'annuncio del rinvio ha innescato una serie di reazioni, anche dure, come quella di Cittadinanzattiva, che si è detta «indignata e delusa» per l'ennesimo appuntamento mancato dal Governo. Per capire cosa sia successo Vita.it ha intervistato Laura Galimberti, capo della struttura di missione della Presidenza del Consiglio per l'edilizia scolastica.

Cominciamo dal principio. È slittata la presentazione dell'anagrafe edilizia della scuola. Come mai?
Perché il Miur vuole presentare l'analisi completa. Ad oggi mancano sei Regioni. Non vogliamo falsare i dati. Ci sembrava corretto avere la statistica nazionale completa. Presentare un documento incompleto non sarebbe stato serio da parte nostra.

Quali sono le sei Regioni ancora mancanti?
Sono Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Devo dire che alcune di queste stanno facendo lavori molto interessanti. Ad esempio la Sardegna che si sta impegnando su un piano di  razionalizzazione delle sedi scolastiche. Quindi non si tratta di ritardi per inadempienza. La verità è che si tratta di un lavoro complesso e prezioso che richiede tempo.

Quanto tempo pensa ci vorrà per arrivare al varo dell'Anagrafe?
Per la fine di giugno abbiamo stabilito, in accordo con le Regioni, il periodo in cui lanceremo lo strumento. Le sei Regioni per allora avranno consegnato i dati. Vorrei al riguardo fare però una precisazione.

Prego…
A me sembra importante sottolineare che l'Anagrafe è sì una fotografia dell'esistenza con tanti dati relativi agli spazi scolastici e al contesto in cui sono calati. Ma è anche e soprattutto un mezzo di programmazione. Cosa possibile però solo se conterrà anche informazioni sulle linee di finanziamento e gli interventi strutturali. Ad esempio in Calabria prevedono il finanziamento sugli edifici proprio usufruendo dello strumento dell'anagrafe. Solo così sarà un sistema virtuoso. Il lavoro da fare dunque è duplice. Da una parte, è vero, c'è la trasparenza sui dati ma dall'altra bisogna renderlo un strumento di gestione a tutti gli effetti. Chi dice che abbiamo perso il colpo sbaglia, il lavoro è in corso e si tratta di un lavoro molto prezioso e importante. Per questo non mi preoccuperei troppo se il risultato viene pubblicato ieri, oggi o domani. L’importante è che sia completo e fatto bene.    

Però c’è il tema sicurezza, che purtroppo, sempre più spesso, è sulle prime pagine dei giornali…
Sappiamo che si tratta di un capitolo importantissimo. Ma, onestamente, non è col possesso di un certificato che si ha la garanzia della sicurezza di un edificio. Certo sono importanti anche i certificati. Ma quello che conta veramente è la prevenzione. Ecco perché tengo a sottolineare che nel ddl “La Buona Scuola”, ci sono 40 milioni dedicati alla diagnostica dei solai, che sono il punto più critico e fragile degli edifici scolastici. È più importante garantire una sicurezza vera, concreta e quotidiana piuttosto che fare battaglie ideologiche.

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