Welfare
L’amore ha bisogno di spazio, anche con un cromosoma in più
Per il World Down Syndrome Day 2022, CoorDown presenta “Just The Two Of Us”, la campagna di sensibilizzazione internazionale realizzata in collaborazione con l'agenzia Small di New York e il supporto di Control. «La sessualità è un tema sicuramente scomodo, coperto da tabù che hanno radici culturali profonde, ma allo stesso tempo è un tema che volevamo affrontare perché si tratta, oltre che del riconoscimento di un diritto, anche del riconoscimento di un bisogno» sostiene la presidente Antonella Falugiani
Il 21 marzo non è solo l’inizio della primavera, ma è anche la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down. Una data che non è casuale, la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule. Da qui la scelta del giorno per sensibilizzare e promuovere campagne sui diritti delle persone con sindrome di Down.
Ed è quello che anche quest’anno fa CoorDown lanciando una campagna internazionale per promuovere il diritto a una vita sessuale indipendente e di ricevere informazioni corrette e accessibili per godere appieno di una sana e libera sessualità. E lo fa con un video “Just The Two Of Us” che attraverso un crescendo di scene al limite del grottesco racconta in maniera iperbolica di come le famiglie, specie quando si tratta di relazioni amorose, possano diventare una presenza ingombrante nella vita delle persone con disabilità intellettiva. Tra sorrisi ed emozioni troppo “condivise”, il messaggio della coppia protagonista non lascia dubbi: “L'amore ha bisogno di spazio”. È un equilibrio difficile quello da trovare tra la protezione, il supporto e la libertà di vivere la propria vita in pienezza. Il video di poco più di un minuto si snoda sulle note della cover della canzone “Just The Two Of Us” di Grover Washington Jr. e Bill Withers, che fa da colonna sonora al racconto e al messaggio finale.
È un equilibrio difficile quello da trovare tra la protezione, il supporto e la libertà di vivere la propria vita in pienezza. Il video di poco più di un minuto si snoda sulle note della cover della canzone “Just The Two Of Us” di Grover Washington Jr. e Bill Withers, che fa da colonna sonora al racconto e al messaggio finale.
Avere una relazione amorosa e vivere appieno la propria sessualità è un diritto di tutti, eppure per le persone con disabilità intellettiva rimane ancora un tabù. Negli ultimi decenni sono stati abbattuti tanti stereotipi che circondavano il mondo della disabilità, ma c’è un tema che genera ancora imbarazzo e resistenze: la sessualità. Il cambiamento che va affrontato è culturale e coinvolge prima di tutto i familiari e gli operatori, poi le istituzioni e la società. Le persone con sindrome di Down sono spesso considerate degli "eterni bambini", e, come tali, sono protetti o tenuti lontani da tutto ciò che ha a che fare con l'età adulta, compresa la sessualità. Ma le persone con la sindrome di Down hanno gli stessi bisogni di chiunque altro e hanno lo stesso diritto di vivere una vita sessuale e amorosa indipendente e di ricevere informazioni accessibili.
Qui e in basso due fotogrammi del film
Un’educazione alle relazioni e alla sessualità può permettere di vivere la propria vita affettiva in modo sano e soddisfacente, oltre che essere essenziale per sostenere le persone con disabilità intellettiva a comprendere i loro diritti, conoscere il proprio corpo, i concetti di “consenso” e di “sesso sicuro” e per proteggerli da potenziali abusi.
«La sessualità è un tema sicuramente scomodo, coperto da tabù che hanno radici culturali profonde, ma allo stesso tempo è un tema che, rappresentando le persone con sindrome di Down, volevamo affrontare perché si tratta, oltre che del riconoscimento di un diritto, anche del riconoscimento di un bisogno» afferma Antonella Falugiani, presidente di CoordDown. «Esistono diverse barriere, più o meno evidenti, che impediscono lo sviluppo sessuale ed emotivo delle persone con disabilità intellettiva e quindi ne limitano il benessere psico-fisico ed è il momento di provare ad abbatterle».
Osserva ancora Falugiani: «Le persone con sindrome di Down non sono né "angeli asessuati" e neppure "demoni” incapaci di gestire i loro impulsi. Il film "Just The Two of Us”, mettendo in scena un ironico paradosso, ci consentirà di aprire un dibattito e una riflessione su un tema delicato, per poi poter tracciare un percorso costruttivo di accompagnamento alla sessualità, che possa dare strumenti adeguati ai giovani adulti con sindrome di Down e che sia di supporto alle famiglie e agli operatori».
Aprire dibattiti e riflessioni attraverso campagne come questa è una strada già percorsa da Coordown che, per esempio lo scorso anno aveva puntato l’obiettivo sul diritto al lavoro con “The Hiring Chain” la cui colonna sonora è cantata di Sting (qui la news).
In alto un momento della lavorazione, sotto una scena del film
Anche in occasione del World Down Syndrome Day 2022 non ci si limita al video, a supporto della campagna, infatti, è stato realizzato il sito www.justthetwoofus.org, che offre informazioni e risorse sul tema della sessualità delle persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva. Nel sito c’è una sezione di Q/A (domande e risposte) inerente alla sessualità, alle relazioni e alla scoperta di sé per rispondere alle domande frequenti delle persone con sindrome di Down, dei loro familiari e degli operatori. CoorDown, ancora una volta, dà voce alle persone con sindrome di Down con interviste e storie sul sito e sui canali social. Un’opportunità per giovani e adulti di indicare la direzione giusta e desiderata da percorrere.
La campagna “Just the Two of Us” segna la decima collaborazione di CoorDown con Luca Lorenzini e Luca Pannese, oggi direttori creativi esecutivi dell’agenzia Small di New York. Il film “Just The Two of Us”, diretto da Martin Romanella e Augusto Gimenez Zapiola, con la direzione della fotografia di Marcello Dapporto, è prodotto da Indiana Production. La cover dell’omonima canzone scritta da Ralph Macdonald, William Salter e Bill Withers e resa nota dall’interpretazione di Grover Washington Jr. e Bill Withers è stata realizzata da Stabbiolo Music.
«Sono passati dieci anni dalla prima nostra campagna per CoorDown e anche quest'anno è stato una grande privilegio poter collaborare con l'associazione per far sì che le persone con sindrome di Down ottengano sempre maggiori diritti. Con questa campagna, affrontiamo un tema che probabilmente dieci anni fa non ci saremmo mai sognati di poter toccare» sottolineano Luca Lorenzini e Luca Pannese, Executive Creative Directors, Small New York. «Pensiamo che sia un bellissimo segno perché evidentemente, negli anni, siamo riusciti a spostare in avanti i confini degli argomenti che si possono trattare, col risultato di aprire sempre maggiori opportunità alle persone con sindrome di Down. Malgrado questo sia il decimo anno, speriamo sia solo l'inizio di questo splendido percorso»
I protagonisti della campagna sono Kenya Koene e Liam de Waele, due giovani olandesi di 20 e 21 anni, che si sono conosciuti sul set di una web serie e stanno insieme anche nella vita. Lavorano entrambi in una mensa. Lei pratica fitness ed è una ballerina con ben 4 titoli nazionali, lui appassionato di vlogging, pratica basket, il fitness, lo sci, lo snorkeling. Entrambi hanno già diverse esperienze come modelli e attori.
Anche quest’anno la campagna internazionale è stata realizzata con il contributo di Down’s Syndrome Association (UK) e Down Syndrome Australia, partner di CoorDown dal 2015, e patrocinata da DSi – Down Syndrome International e da Fondazione Cariplo.
Tutte le immagini sono fornite da ufficio stampa Coordown
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.