È nato a Zocca, come il Blasco. Ma la musica l?ha lasciata a fare
da sottofondo alle sue prime storie d?amore. Poi ha preferito il Canzoniere
di Petrarca, autore che ha studiato per 30 anni, e si è trasferito a Pisa. Dopo il SuperCampiello del 2003, il professore torna con L?amore in sé. È una ontologia dell?amore?
Non ho una simile ambizione. Sono schegge di senso affidate alla libera interpretazione del lettore. E poi più che dell?amore parlo dell?amore che non c?è…
Come l?è venuta l?idea del lapsus fra Laura e Bubi?
Le idee vengono e basta, dietro a un libro non c?è così tanta progettazione.
Un critico tedesco diceva: gli autori non sanno di sé più di quanto le farfalle sanno di entomologia. Per me è così.
Un libro che ci consiglia?
Nemico, amico, amante di Alice Munro. Spesso si parla di scrittura femminile, ma leggendo non si capisce se a scrivere è un uomo o una donna. Qui lo si capisce ad ogni riga, per la straordinaria capacità di riflettere sulle
emozioni minime.
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