Cultura

L’amore ai poveri, non bper sociologia ma per fede

Don Tonino Bello, 31 prediche

di Redazione

A poco più di un anno dal nulla osta della Congregazione per le cause dei santi per l’avvio del processo di beatificazione, ED Insieme in collaborazione con la Fondazione Don Tonino Bello, raccoglie 31 riflessioni del vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi sul tema della missione cristiana. Si tratta della raccolta delle riflessioni svolte dal vescovo giorno per giorno in un non meglio identificato – un po’ di cura filologica sarebbe stata utile – ottobre missionario.
Le 31, brevi riflessioni proposte nel libro – che si aprono e chiudono con un essenziale e commovente «Buona giornata!» -, sono piene di sorprese per chi è uso ad una lettura prettamente sociologica dell’impegno di don Tonino Bello. Don Tonino (che aveva scelto come motto episcopale un versetto del Salmo 34, «Ascoltino gli umili e si rallegrino»), nella riflessione n. 6, sorprende quando spiega che «bisogna prendere per mano e forse caricarsi sulle spalle chi non ce la fa più. (?) Però bisogna anche fare queste operazioni senza deragliare, svincolando su altri sentieri. Se non si è alla sequela di Lui, si può anche stare con gli ultimi, ma condurli fuori pista». Concetto che approfondisce nella riflessione n. 23: «Ciò che vorrei chiarire, è che porsi alla sequela di Lui è prioritario rispetto alla necessità di porsi alla sequela degli ultimi, perché oggi c’è tanta gente che sta con gli ultimi, ma non sta nella sequela di Cristo: svicola al primo viottolo facile, e fa svicolare pure gli altri».
Perché tanta insistenza sulla priorità della sequela a Cristo? La risposta la dà don Tonino stesso quando dice: «Non basta stare con i poveri, condividere le loro situazioni, bisogna condividere con loro la nostra speranza».

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.