Ormai è ufficiale: mentre in Italia si discute se introdurre o meno il reddito di cittadinanza, gli Stati Uniti svoltano sulle politiche di contrasto alla miseria, tagliando i sussidi alimentari per i più poveri. La settimana scorsa è infatti stato approvato, tra mille polemiche e con soli 7 voti di scarto, il decreto che taglierà qualcosa cosa 39 miliardi di dollari in "food stamps", i sussidi alimentari che vengono distribuiti ai più indigenti, lasciando 4 milioni di persone senza assistenza.
Una decisione clamorosa che sta suscitando polemiche a non finire, anche perché nonostante i dati positivi fatti registrare dall'economia americana, il "paese reale" continua a soffrire le conseguenze della crisi economica:
Feeding America, la grande associazione che coordina la distribuzione dei voucher alimentari, sostiene che i tagli "avranno effetti devastanti". Inoltre, secondo i dati ufficiali del Census Bureau,
gli americani considerati poveri sono il 15% del totale (contro l'11% del 1000) e quelli che vivono sotto la soglia della povertà assoluta sono 15 milioni (erano "solo" 8 nel 2000).
Ma ecco le cifre della gigantesca manovra taglia-voucher: 4 milioni di persone perderanno i sussidi alimentari; 850mila famiglie non riceveranno più i 90 dollari mensili previsti dal piano, mentre oltre 200mila alunni perderanno il diritto ai pasti gratuiti a scuola, un dato che le associazioni stigmatizzano in modo particolare, facendo presente che secondo una ricerca dell'associazione No Kid Hunger, il 56% degli insegnanti dichiarano che per la maggior parte dei loro studenti il pasto scolastico è il principale della giornata. Attualmente sono ben 47 milioni gli americani che ricevono i voucher, l'85% dei quali è rappresentato da bambini, invalidi e anziani.
Il discusso decreto fa parte del pacchetto legislativo ARRA (American Recovery and Reinvestment Act) che entrerà in vigore il prossimo 1° novembre, e porterà nel complesso alla perdita di 3,4 miliardi di pasti gratuiti nel 2014, molti di più di quelli distribuiti annualmente da Feeding America attraverso la rete dei 200 banchi alimentari e 60mila mense per poveri in tutto il paese. Il presidente Obama aveva minacciato di porre il veto al provvedimento, ma alla fine ha preferito attendere il passaggio al Senato, dove la battaglia si preannuncia all'ultimo voto.
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