Mondo

L’ambasciatrice di Obama incontra Yalla Italia

«Avete messo in piedi un'esperienza incredibile»

di Martino Pillitteri

Farah Pandith, US special Representative for muslim communities ha incontrato oggi i redattori di Yalla Italia, il mensile delle seconde generazioni. L’incontro è avvenuto nella redazione di Vita non profit magazine, che da tre anni edita Yalla Italia. L’ambasciatrice di Obama per  le comunità musulmane nel mondo ha detto di conoscere bene l’esperienza di Yalla Italia e di ritenerla una delle esperienze più innovative oggi in campo. «Il vostro lavoro è incredibile: state dando voce a chi non ne aveva. È un’eperienza che va potenziata tramite altri mezzi», ha detto la Pandith.  Il mensile è scritto infatti in italiano e la redazione è costituita al 90% da ragazze di fede musulmana.

La rappresentante di Obama ha rilanciato con forza le novità contenute nel discorso del Cairo del presidente americano: «Il Cairo ha rappresentato un nuovo approccio da parte dell’amministrazione americana: non si discute più “dei“ musulmani, ma “con” i musulmani». Ha poi proseguito Farah Pandith: «Quello che sta cercando di fare Obama è discutere con le comunità musulmane nel mondo e di considerarle come partner. Di lavorare insieme per costruire un discorso di comprensione reciproca».

Quanto alla situazione italiana la Pandith ha spinto molto sull’idea che le comunità musulmane debbano fare networking, lavorare insieme per costruire percorsi di comprensione con gli altri pezzi di società. «Mettere insieme forze e competenze è fondamentale», ha aggiunto la Pandith. «Bisogna raggiungere il mainstream, attivarsi a livello politico anche se non direttamente. In America la strada tracciata è importante:  l’islam per la prima volta è stato riconosciuto come una religione americana e parte integrante della società americana».

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