Sostenibilità

L’Amazzonia protetta fa bene al pianeta

Rapporto del WWF: con le aree protette in Brasile 1,1 miliardi di tonnellate di emissioni in meno. Sul prossimo numero di Ecomondo uno speciale sull'Amazzonia

di Redazione

Un rapporto WWF lanciato oggi da Bonn durante la nona Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica rivela che le aree protette gestite dal Programma Aree Protette Amazzoniche (ARPA) in Brasile hanno il potenziale di ridurre di 1,1 miliardi di tonnellate le emissioni totali di carbonio derivanti dalla deforestazione e dal degrado delle foreste da qui al 2050. E conferma come le foreste, dal Sudest asiatico al Bacino del Congo, dal Brasile alla Siberia, rappresentino veri e propri serbatoi di CO2 con un ruolo fondamentale per regolare gli equilibri climatici del pianeta.

Lo studio del WWF Brasile, dell?Amazon Enviromental Research Institute (IPAM) e dell?Università di Minas Gerais (UFMG), supportato dal Woods Hole Research Centre del Massachusetts (USA), quantifica la quantità di carbonio stoccato in tutte le aree protette gestite dall?ARPA e la confronta con la deforestazione stimata di queste aree se non fossero nel programma. I risultati dimostrano che grazie all?ARPA vengono stoccati 4,6 miliardi di tonnellate di carbonio, che rappresentano un decimo del carbonio totale stoccato nella parte rimanente della foresta amazzonica brasiliana. Ciò equivale a 20 volte le emissioni annuali della Germania.

?L?Amazzonia gioca un ruolo fondamentale nel regolare il clima del pianeta e l?ARPA è uno strumento forte per ridurre le emissioni di carbonio provocate dalla deforestazione? sostiene Denise Hamù del WWF Brasile, che continua: ?Lo studio mostra come sia possibile quantificare chiaramente i benefici apportati dalla difesa della foresta amazzonica brasiliana dalla deforestazione e quanto sia importante continuare a sostenere l?ARPA. Il Brasile deve giocare un ruolo importante sia nella conservazione della biodiversità, sia nella conservazione del clima perché il 65% della foresta amazzonica è dentro i suoi confini. È importante che il modello dell?ARPA venga seguito il più possibile?.

?In Italia ? dichiara Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia – dal giugno 2007 siamo riusciti ad ottenere la partecipazione del Governo, attraverso il Ministero dell?Ambiente, al programma ARPA e alla grande iniziativa amazzonica del WWF internazionale. Ricordiamo inoltre che il nostro paese è tra i maggiori consumatori di alberi tropicali. Il rapporto WWF reso noto oggi richiama a una responsabilità condivisa di cui tutti devono farsi carico, e il nostro paese deve fare la sua parte supportando e sviluppando con i paesi terzi politiche di sana gestione sostenibile delle foreste, dando valore al FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade dell?Unione Europea) e sviluppando la certificazione del legname.?

L?ARPA sostiene la creazione di nuove aree protette, la loro implementazione e la loro corretta gestione sul lungo periodo. Se lo sforzo dell?ARPA di raggiungere il traguardo della deforestazione zero nelle aree protette verrà supportato, da oggi al 2050 sarà possibile ridurre le emissioni di 1,1 miliardi di tonnellate di carbonio (equivalente a 4 miliardi di tonnellate di CO2), ovvero la quantità totale provocata dalla deforestazione e dal degrado delle foreste nel 2007 in tutto il mondo.

L?ARPA è coordinata dal Ministero dell?Ambiente Brasiliano e dal Chico Mendes Institute for Biodiversity Conservation con la collaborazione di sette governi statali della regione dell?Amazzonia. È stata fondata dalla Global Enviroment Facility, la Banca Mondiale, la Banca per lo Sviluppo tedesca e dal WWF, è amministrata dal Fondo Brasiliano per la Biodiversità e comprende altri partenariati internazionali significativi come il Governo italiano attraverso il Ministero dell?Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il German Technical Cooperation, una delle agenzie governative di aiuto tedesche, e il WWF Brasile forniscono supporto tecnico all?ARPA.

Il prossimo numero di Ecomondo, in allegato a Vita in edicola il 6 giugno, sarà interamente dedicato all’Amazzonia. Non perdetevelo!

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