Non profit
L’alleanza sociale dei cattolici. Il popolo dà la scossa
Riunite sette grandi sigle. Ecco gli obiettivi
di Redazione
Natale Forlani, che ne è il portavoce, la definisce «un’alleanza sociale». E in effetti in questa alleanza che ha un nome abbastanza tortuoso, Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, ci sono davvero tutti, anche soggetti che è difficile vedere seduti insieme attorno allo stesso tavolo. Segno che il momento è delicato e che le differenze devono essere messe da parte. Il 19 luglio il Forum ha presentato a Roma il Manifesto per la buona politica e per il bene comune, che stabilisce alcuni contenuti programmatici ma che è solo un inizio di un percorso comune per arrivare a interloquire con decisione con la politica. Dopo il primo passaggio “pubblico” il prossimo passo sarà a porte a chiuse: a Todi il 16 e 17 ottobre si troveranno 50 quadri dirigenti delle organizzazioni a confronto con 50 esponenti della cultura e del mondo universitario. Ci sarà una piccola rappresentanza politica, ma solo per ascoltare. E per sottolineare l’importanza della scommessa in gioco, domenica sera ci sarà anche il presidente della Cei, Angelo Bagnasco.
«Diversamente da quanto accade nella politica, le differenze tra di noi non sono dirimenti», assicura il presidente delle Acli, Andrea Olivero. «In un momento di confusione come questo, vedere sette grandi organizzazioni che si mettono insieme e che decidono che è prioritario ciò che le unisce e non viceversa, è un segnale», conferma Carlo Costalli, presidente di Mcl.
Sullo sfondo, inevitabilmente, c’è la delusione rispetto alla politica. Che prende voce nelle parole di Bernard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere: «Manca un’indicazione di scopo. Si taglia e si chiedono sacrifici ma non si capisce in quale prospettiva. Dov’è finita la riforma fiscale? E cosa si mette in campo per dare respiro alle famiglie? In un momento come questo, l’unica chance è che un popolo dia una scossa». Il riferimento è ai popoli che stanno dentro le sette grandi organizzazioni. «È una dinamica che ricorda importanti precedenti storici: l’Opera dei congressi o Camaldoli», dice Forlani. «Quando la politica si impaluda, le forze sociali cattoliche si tirano insieme e fanno da traino. Ovviamente i contenuti oggi sono del tutto diversi. Siamo in una società post moderna e la scommessa si gioca tutta in una sussidiarietà non più formale ma sostanziale. Messa nelle condizioni di generare risorse per lo sviluppo».
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