Welfare

L’albergo diffuso antidoto al caporalato

Puglia

di Redazione

Tre alberghi diffusi nel cuore del Tavoliere delle Puglie per contrastare la piaga del caporalato e permettere ai cittadini migranti di integrarsi meglio nel tessuto socio-economico della provincia di Foggia. Questa la scommessa che ha spinto la Regione Puglia a realizzare, con la complicità dei Comuni coinvolti, le strutture destinate ad ospitare i lavoratori stagionali regolari e a raccontare un modo nuovo di fare accoglienza. «Un modo in cui il migrante è protagonista diretto e attraverso il suo lavoro può pagarsi le spese di vitto ed alloggio, al sicuro dai caporali e creando un ciclo di economia virtuosa», spiega Elena Gentile (nella foto), assessore al Welfare della Regione Puglia che aveva la delega all’Immigrazione negli anni in cui è stato ideato e finanziato il progetto: 500mila euro per ogni albergo.
La prima struttura è stata inaugurata nel dicembre del 2007 a Borgo Tressanti, una frazione a pochi chilometri da Cerignola. Il centro può ospitare circa 100 migranti, tra adulti e minori, purché in possesso di permesso di soggiorno. In questi primi tre anni di attività sono stati registrati oltre 17mila pernottamenti, con nazionalità provenienti da ogni parte del mondo. L’ospite partecipa alle spese di gestione pagando 3 euro per mangiare e 3 euro per dormire. L’albergo diffuso di Foggia, realizzato in località Torre Guiducci, è entrato in funzione nel dicembre del 2008. Può accogliere un massimo di 40 immigrati regolari e fino ad oggi sono stati assicurati 15mila pernottamenti.
Una terza struttura di accoglienza è in fase di ultimazione anche nel comune di San Severo ed a breve entrerà in funzione. «Gli alberghi diffusi sono nati per contrastare la piaga del caporalato ancora sanguinante nel nostro territorio e per offrire un modello d’integrazione innovativa, capace di coinvolgere più attori e di incardinarsi nel tessuto sociale che ospita i lavoratori e le lavoratrici immigrate», aggiunge l’assessore Gentile. «L’albergo, pertanto, non è solo un luogo di accoglienza dignitoso, ma anche un posto in cui promuovere il reciproco rispetto culturale, religioso e la partecipazione diretta dei migranti. Gli ospiti, dietro la corresponsione di una tariffa, beneficiano di diversi servizi: il punto internet per comunicare con i parenti rimasti nei Paesi d’origine, i corsi di lingua italiana, l’assistenza sanitaria, le consulenze legali, l’accompagnamento nei luoghi di lavoro o nei centri urbani. In questo modo, chi è ospite nelle strutture ha la possibilità di sfuggire alle mani dei caporali».

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