Economia

L’agricoltura in assemblea

La più importante organizzazione contadina italiana con oltre 500mila aziende associate, va al rinnovo delle cariche. Marini verso la riconferma

di Maurizio Regosa

Un milione e mezzo di associati. 18 federazioni regionali. 978 provinciali. 724 uffici di zona e 5.668 sezioni periferiche con oltre 20mila dirigenti territoriali. Numeri eloquenti sulla capillare presenza nel territorio della Coldiretti, la principale organizzazione agricola nazionale e fra le prime a livello europeo, che venerdì 30 si riunisce a Palazzo Rospigliosi, a Roma, per  rinnovare i propri vertici  eleggendo presidente, vicepresidenti e giunta (il cui mandato durerà 4 anni).


L’assemblea nazionale (in rappresentanza delle oltre 568.000 imprese agricole associate, che rappresentano il 69% di quelle iscritte alle Camere di Commercio e ai vertici delle quali si registra la più alta presenza di donne manager) è chiamata anzitutto a fare un bilancio dell’attività svolta dall’ultima consigliatura. Quella presieduta dal 44enne Sergio Marini, florovivaista umbro e dirigente di lungo corso, che secondo molti sarà riconfermato alla presidenza e che ha senza dubbio dato impulso all’attività della Coldiretti, sempre più impegnata e dinamica nel presentare proposte, contributi, ricerche. Coerentemente, del resto, con quanto Marini aveva dichiarato al momento della sua elezione.  Il nostro obiettivo, aveva detto nel febbraio 2007 è «valorizzare l’agricoltura come risorsa economica, sociale e ambientale per garantire alle imprese agricole opportunità di sviluppo e reddito», lavorando per rafforzare «la competitività del made in Italy e la sicurezza alimentare e ambientale dei cittadini consumatori».

Nella foto, Sergio Marini. Alla Guida di Coldiretti dal 2007

Stando alle ultime rilevazioni, mentre si è registrato il crollo della produzione industriale, quella agricola è, in Italia, sostanzialmente stabile (segna un leggero aumento dello 0,6%). Una tenuta in tempi di crisi che fa ben sperare, stante anche il leggero aumento del valore aggiunto agricolo (+ 1,2 per cento) che consolida il primato nazionale nell’Unione Europea mentre si registra una riduzione nelle unità di lavoro agricole del 2,1 per cento. Sul fronte delle “battaglie” di questi ultimi anni, la filiera corta, il consumo a chilometro zero, la sensibilità ambientalista (con proposte anche molto concrete per il trattamento dei rifiuti), la tutela del consumatore anche in termini di sicurezza alimentare sono stati al centro dell’impegno associativo. Non a caso nel corso dell’assemblea sarà presentato un progetto “anti crisi” con il coinvolgimento delle imprese, dei mercati degli agricoltori, delle cooperative e dei consorzi agrari, per offrire prodotti agroalimentari al giusto prezzo.
Nell’ambito dell’assemblea sarà inoltre presentato uno studio sul made in Italy a tavola e verrà aperto il primo mercato degli agricoltori nel centro dell’antica Roma come esempio dei mille mercati di Campagna Amica che la Coldiretti sta avviando nelle piccole e grandi città, per consentire acquisti convenienti ai consumatori e nuove opportunità di reddito per le imprese.


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