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L’Agenzia presenta la relazione 2009

Il presidentre Zamagni: «La rappresentanza è il prossimo nodo da affrontare»

di Benedetta Verrini

Cinque atti d’indirizzo di spessore fondamentale (le Linee Guida per la redazione del Bilancio d’Esercizio e del Bilancio Sociale, quelle per il Sad, per la tenuta dei registri regionali del volontariato e, l’ultima, per le Raccolte Fondi), una proposta d’indirizzo per una riforma legislativa organica sul Terzo Settore, un’intensa “attività ordinaria”: l’Agenzia per le Onlus chiude il 2009 con una Relazione – oggi in discussione a Palazzo Chigi – che descrive l’impegno riformatore e l’impronta propulsiva che la squadra del professor Stefano Zamagni sta offrendo al non profit italiano.

Prossimo obiettivo, l’inquadramento delle entità che si riconoscono nell’impresa sociale: è giunto il momento, ha scritto Zamagni nell’introduzione alla Relazione, di “dare acconcia sistemazione alla categoria di impresa civile: il sostantivo dice che si tratta di enti che operano nel rispetto dei familiari canoni del mercato: efficienza, competitività, innovatività, sviluppo; l’aggettivo dice che il fine perseguito è il soddisfacimento di bisogni collettivi o la tutela di interessi generali. Non penso si possa continuare ancora a lungo a costringere la realtà, in rapida evoluzione, entro l’ormai obsoleto schema dualistico del pubblico e del privato”.

Zamagni mette in campo, in questo senso, una questione fondamentale: il Terzo Settore deve finalmente affrontare una volta per tutte la “questione della rappresentanza“, a livello politico, perché “il sistema politico non riesce più ad assolvere il compito della rappresentanza dell’intera area del sociale” e le persone stanno vivendo una stagione di “pluriappartenenza”, in cui la vicinanza a un partito o a un sindacato non ne rappresenta più il complesso delle istanze e delle aspirazioni. Al Terzo Settore, dunque, giunge l’invito a scendere in campo, con una propria identità anche “politica” e a giocare la sua partita per il Paese. Il professor Zamagni chiude il suo intervento citando il Nobel Coehlo e invita il non profit a farsi “piantatore”, più che “costruttore”. Quando l’opera è finita, è finita anche la missione di una vita. Ma in un giardino che cresce, il lavoro non è mai concluso e i progetti e le sfide sono sempre aperti.

La Relazione è composta dei contributi tecnici dei consiglieri che hanno coordinato la redazione dei diversi atti d’indirizzo (Adriano Propersi per i bilanci; Marida Bolognesi per il Sad; Edoardo Patriarca per le Raccolte Fondi; Emanuele Rossi per la proposta di riforma giuridica della legislazione del Terzo Settore). Ogni Relazione, oltre a dettagliare gli interventi compiuti, apre uno sguardo sul futuro: sull’operatività e le alleanze tra Agenzia e non profit che ciascun documento potrà innescare.

Strategica anche la partnership che l’Agenzia per le Onlus ha stretto con l’Agenzia delle Entrate (di cui dà conto la relazione del consigliere Giampiero Rasimelli). I temi affrontati sono stati: trust e possibile attribuzione della qualifica di Onlus, la partecipazione degli enti pubblici e delle società nelle Onlus, partecipazioni societarie detenute da Onlus, problemi connessi all’iscrizione delle Fondazioni non riconosciute all’Anagrafe delle Onlus, l’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato, i finanziamenti alle Onlus che operano nel settore della promozione della cultura e dell’arte da parte delle PP.AA. diverse dall’amministrazione centrale dello Stato, l’individuazione delle categorie di soggetti svantaggiati cui deve essere rivolta l’attività delle Onlus nel settore della tutela dei diritti civili.

Infine, il tema non meno strategico della sussidiarietà, illustrato nella relazione del consigliere Luca Antonini, che ricorda come oggi più che mai “occorre ripensare le politiche sociali soprattutto partendo dall’idea così antica, eppure moderna, che riconosce come primo fattore di costruzione sociale la responsabilità umana, coinvolta in un ambiente”. Antonini ricorda le conquiste fatte attraverso la “Più Dai Meno Versi” e il 5 per mille e quelle ancora da fare attraverso un “nuovo federalismo fiscale”, in cui potrà avvenire “un significativo incremento del riconoscimento del sistema del Terzo settore: le Regioni e gli enti locali potranno, infatti, sviluppare questo settore attraverso esenzioni, detrazioni e deduzioni politiche mirate a valorizzare le specificità sociali presenti sui territori”.

Per quanto riguarda l’attività di vigilanza, l’Agenzia per le Onlus nel 2009 ha reso 1.127 pareri sulla base di richieste delle Agenzie regionali delle Entrate (soprattutto da Lombardia, Sicilia e Campania). Di questi, 1053 sono stati positivi alla cancellazione di sigle dall’anagrafe unica delle Onlus, 55 negativi alla cancellazione e 19 contenenti una richiesta di supplemento d’indagine.

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