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l’agenzia per le onlus guarda all’europa
La relazione dell'organismo presieduto da Zamagni
Linee guida sulla raccolta fondi, la redazione del bilancio di missione e l’adozione a distanza, e la proposta di istituire un’Agenzia per le onlus europea con sede in Italia. Sono stati questi i progetti in cantiere annunciati lo scorso 6 luglio da Stefano Zamagni nel presentare l’annuale relazione dell’Agenzia per le onlus alla Presidenza del Consiglio. Notevole anche l’attività svolta dall’istituzione governativa nell’ultimo anno: oltre 800 pareri emessi, una dozzina di audizioni, numerosi convegni e seminari; cinque protocolli d’intesa.Milleduecento richieste di carattere tecnico-giuridico giunte da enti, privati e pubblica amministrazione, 828 pareri emessi, otto audizioni sulla raccolta fondi (hanno coinvolto quasi una trentina di organizzazioni nazionali), quattro audizioni conoscitive richieste da una quindicina fra soggetti non profit e profit. E ancora: l’emanazione di linee guida sulla redazione dei bilanci d’esercizio; numerosi convegni e seminari; la sottoscrizione di cinque protocolli d’intesa (con il ministero della Pubblica istruzione, Italia Lavoro, il Centro nazionale per l’informatica per la pubblica amministrazione, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il Festival internazionale del giornalismo e la Regione Umbria) che si sommano a quelli sottoscritti nell’anno precedente.
Sono le principali voci che compongono il bilancio delle attività 2008 condotte dall’Agenzia per le onlus. Ai quali vanno sommati alcune ricerche (fra cui quella sui servizi alla persona e il sistema dei voucher in Francia).
La presentazione ufficiale della Relazione annuale sull’attività svolta dall’Agenzia per le onlus (che ha avuto luogo a Palazzo Chigi: in sala, fra gli altri, moltissimi consiglieri dell’Agenzia, il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà e Tullio Lazzaro della Corte dei Conti) si è però trasformata soprattutto in un’occasione per fare il punto sui prossimi passi da compiere: alcuni frutto di iniziative già in corso e che dovrebbero concludersi entro l’autunno (come l’elaborazione di linee guida sulla raccolta fondi, la redazione del bilancio di missione e l’adozione a distanza), atri che si concretizzeranno dopo l’estate. A cominciare dai piani d’azione che andranno scritti partendo da Libro bianco del ministero del Welfare: «L’Agenzia è disponibile a collaborare con il ministro Sacconi », ha spiegato il presidente Stefano Zamagni, che dopo aver sollecitato una riforma organica della legislazione relativa al terzo settore ha lanciato una proposta di prospettiva comunitaria. E cioè che il Belpaese si faccia promotore in Europa della creazione di una agenzia europea per il terzo settore. L’Italia, «oltre a mettersi alla guida di questo processo, potrebbe candidarsi a essere anche la sede ufficiale di questo soggetto», ha spiegato Zamagni.
Un’esigenza che si sta facendo sempre più strada anche in conseguenza di alcune decisioni della Corte e del Parlamento europeo (la prima su un contenzioso in corso; il secondo con la Risoluzione sull’economia sociale nella quale si è invitato i governi nazionali ad adeguare le rispettive normative sulla concorrenza) e che contribuirebbe a ribadire la posizione di leadership dell’Italia per quanto riguarda il non profit. Entrambe le proposte sono state favorevolmente recepite da Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha accolto «con favore» l’idea di costituire una agenzia europea e condiviso l’esigenza di un quadro normativo coerente: «Il terzo settore», ha detto, «può dare una più che plausibile risposta alla crisi strutturale della società del benessere, avendo dalla sua anche uno specifico valore aggiunto, quello della solidarietà e dell’appartenenza». «Serve però», ha aggiunto Letta, «un nuovo schema normativo, in particolare dopo che la riforma del Titolo V della Costituzione ha canonizzato il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale». Nello specifico del decreto, che dovrebbe aggiornare i poteri e i compiti dell’Agenzia, il sottosegretario si è detto ottimista: il provvedimento è al vaglio e «non è lontano il momento in cui vedrà la luce».
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