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L’agenzia onlus chiede più potere e traccia la riforma

Dopo il Libro Bianco l'Agenzia per le onlus ha presentato il Libro Verde, che traccia le linee di riforma per sostenere il terzo settore

di Maurizio Regosa

Quasi sul limitare del suo mandato (che scade ai primi di dicembre) ed essendo non rieleggibile, il consiglio dell?Agenzia per le onlus, presieduto da Lorenzo Ornaghi, ha affidato a un Libro Verde una serie di considerazioni e di proposte (è stato presentato a Roma alla presenza, fra gli altri, del sottosegretario Enrico Letta, della portavoce del Forum del terzo settore Vilma Mazzocco, di Felice Scalvini, consigliere della Fondazione Cariplo).

Il Libro Verde è articolato in tre capitoli. Il primo riguarda la necessità di una riforma della normativa sul terzo settore. Riforma opportuna, visto che il Codice civile non affronta organicamente questa realtà, che viceversa è stata oggetto di numerose leggi speciali (con risvolti civilistici, amministrativi e tributari). Sulla scorta di una parola d?ordine del tutto condivisibile – semplificazione – e con l?intento di eliminare eventuali ostacoli allo sviluppo del terzo settore, l?Agenzia offre alcune indicazioni: distinguere tra il profilo del soggetto non profit e la disciplina della sua attività; disciplinare più compiutamente la responsabilità degli amministratori degli enti; promuovere le attività con finalità sociale; definire un sistema di garanzie, tutele e controlli. È necessario infine disciplinare meglio le erogazioni liberali.

Il secondo capitolo riguarda l?armonizzazione di aspetti specifici della disciplina dei soggetti non profit. Si va dalla questione tributaria al concetto di attività esclusiva; dalla disparità di trattamento (per esempio nella gestione delle scuole materne o delle case di riposo) alla trasformazione delle ex Ipab. Non mancano alcuni specifici atti di indirizzo (sulla possibilità di detenere partecipazioni in società di capitale, sulla deducibilità tributaria delle liberalità).

Nel terzo capitolo il Libro Verde tratteggia una nuova funzione per l?Agenzia. Pensata alla fine degli anni 90, istituita nel 2000, insediata nel 2002, l?Agenzia per le onlus si è trovata a vivere anni di grande trasformazione del terzo settore, il cui ruolo è senz?altro notevolmente cresciuto. Si formulano alcune proposte per conseguire una maggiore efficacia: dotare l?Agenzia dei poteri necessari ad emanare indicazioni vincolanti; creare un registro unificato delle organizzazioni di terzo settore gestito direttamente dall?Agenzia (attualmente sono circa 300, gestiti da enti pubblici diversi e con differenti criteri); avviare iniziative di controllo, mediante sistemi di monitoraggio e verifica delle attività da esercitare periodicamente.

Non si tratterebbe di una attività di tipo ?poliziesco?, annota il Libro Verde, ma di una «regolazione promozionale, forma evoluta della friendly administration di origine britannica».

Grazie a queste misure si realizzerebbe una nuova agenzia che, per dirla con Felice Scalvini, «potrebbe ben accompagnare il mondo del non profit verso la modernità».

Info: www.agenziaperleonlus.it

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