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L’Agenzia: ente inutile?
L'organismo presieduto da Zamagni potrebbe essere soppresso. A meno che...
L’Agenzia per onlus? È un ente inutile. Almeno secondo il governo. L’organismo presieduto da Stefano Zamagni figura infatti in un elenco di nove realtà, tutti «enti pubblici non economici con meno di 50 dipendenti» che in base a una norma della manovra estiva varata dal governo (DL 112/08) avrebbero dovuto essere chiusi entro il 20 novembre scorso, e che tuttora rischiano di essere cancellati per sempre, come scrive il Sole24ore di oggi. Obiettivo: contenere la spesa pubblica.
L’elenco degli enti morituri, in origine, avrebbe dovuto essere molto più lungo, dovendo annoverare tutti gli enti pubblici non economici con meno di 50 dipendenti, che in Italia sono certo più di nove. Per sapere quanti sono, si deve andare per esclusione: la Ragioneria generale dello Stato infatti iscrive le amministrazioni a cui si applica il contratto degli enti pubblici non economici in un elenco, che contiene 153 enti; di questi la maggior parte ha più di 50 dipendenti (Automobil club, gli istituti previdenziali Inps, Inpdap, Ipost, Inail…); gli altri comprendono altre organizzazioni di tipo ambientale, sportivo, di ricerca ecc., che però sono stati salvati dalla mannaia sempre dallo stesso DL 112, che all’articolo 26 ha introdotto una serie di deroghe: salvi dunque gli ordini professionali e le loro federazioni, le federazioni sportive, gli enti parco e gli enti di ricerca, e quelli legati alla memoria delle deportazioni o della Resistenza.
Rimangono però fuori i nove enti di cui dicevamo, che comprendono, oltre all’Agenzia per le onlus, la Lega italiana contro i tumori, l’Accademia della crusca, il Coni, la Cassa conguaglio trasporti di gas da petrolio liquefatto, la Cassa conguaglio settore elettrico, l’Ente teatrale italiano, l’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, l’Unione nazionale ufficiali in congedo. Per tutti questi, il sipario doveva calare il 20 novembre, ovvero dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DL 112. Come mai il termine fissato per la chiusura non è stato rispettato? La risposta si trova in un decreto interministeriale deidicasteri della Pubblica amministrazione e semplificazione, presto in Gazzetta Ufficiale, che ha spostato al 31 marzo 2009 il termine entro il quale gli enti a rischio dovranno procedere a una profonda revisione e ristrutturazione interna, ovvero un totale «riordino», pena la definitiva sparizione.
Ma cosa ne dicono all’Agenzia per le onlus? Negli uffici di via Rovello, a Milano, regna la tranquillità. «Sì, siamo a conoscenza del contenuto della legge», spiega un dirigente, «ma abbiamo buoni motivi per ritenere che non spariremo». I «buoni motivi» comprendono in primis il recente ri-finanziamento dell’Agenzia per il 2009 – art. 5-bis della legge 189/2008, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 6 dicembre, vedi questo articolo – per un totale di 2 milioni di euro, contro il milione 350mila avuto nel 2008; il secondo motivo, non meno importante, starebbe nela promessa fatta di recente al presidente Zamagni dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, che ha assicurato l’interessamento del governo alla sopravvivenza dell’Agenzia. Entro il 31 marzo potrebbe succedere un’altra cosa, si augurano in vi Rovello, ovvero la trasformazione dell’Agenzia in qualcosa di diverso e più incisivo, come un’Authority vera e propria. Zamagni lo va chiedendo da anni, il buon senso lo richiede da sempre; ora ci sarebbe un buon motivo per accelerare le cose. A meno che non si pensi che sia inutile…
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