Cultura

L’Africa nel nuovo libro di Giulio Albanese

di Gabriella Meroni

Dall’economia alla politica, dai problemi legati allo sviluppo alle malattie che minacciano le popolazioni, dai bambini soldato alla questione femminile, dall’arte alla cultura: l’Africa raccontata in tutti i suoi aspetti da padre Giulio Albanese che in questo continente ha vissuto, studiato e lavorato, dedicandogli il suo libro ”Hic sunt leones” (Edizioni Paoline). Giornalista di RadioRai, Radio Vaticana, Bbc Radio e Cnn International e missionario Comboniano, padre Giulio Albanese, romano, 48 anni, presentera’ il volume domani a Spoleto presso la Sala Ermini di Palazzo Ancaiani ”Un conto e’ leggere articoli sul continente africano – ha dichiarato padre Giulio Albanese – e un conto e’ trovarsi di fronte alla gente, vivere con loro e condividere la complessita’ dei problemi del loro ambiente”. Di questa complessita’, come riferisce l’Adnkronos, l’autore rende conto attraverso quattro capitoli (economia, politica e sviluppo; carestie, pandemie e guerre; societa’ e religione; cultura, arte e informazione), ognuno dei quali contiene una riflessione su un aspetto, un personaggio o un Paese africano, ma anche testimonianze e storie che si alternano alle riflessioni. Padre Giulio Albanese ha vissuto in Africa per diversi anni, svolgendo attivita’ giornalistica e missionaria. In Kenya e’ stato direttore del ”New People Media Centre” e delle due testate ”New People Feature Service” e il ”New People. Magazine”. Nel 1997 ha fondato l’agenzia di stampa on line Misna (Missionary service news agency). Collaboratore di varie testate giornalistiche, tra cui Radio Vaticana, ”Avvenire”, ”Espresso” e Radio Rai, ha gia’ pubblicato “Sudan: solo la speranza non muore” (Emi, 1994), “Ibrahim amico mio” (Emi, 1997), “Il mondo capovolto” (Einaudi, 2003), “Soldatini di Piombo” (Feltrinelli, 2004). Nel luglio del 2003 il presidente Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti giornalistici nel Sud del mondo.


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