Connie Hedegaard, che fu la presidente del summit dell’Onu sull’ambiente a dicembre, anche se solo per la prima settimana, è diventata la nuova commissaria europea per il Clima il 9 febbraio scorso, dopo il voto positivo del parlamento europeo verso l’intera commissione Barroso II. Mentre il suo collega, il commissionario sloveno Janez Potocnic si occuperà dell’Ambiente, l’incarico della danese mette l’accento sulla lotta attiva contro il cambiamento climatico. La sua job description implica non solo produttività e innovazione da parte sua, ma anche una valorizzazione dei movimenti di attivismo ambientalisti sul territorio. Durante la sua audizione davanti al parlamento europeo a gennaio, Hedegaard ha di fatto molto insistito sul bisogno di unità dell’Europa, utilizzando l’argomento anche per giustificare il “fiasco” di COP15: «Nelle ultime ore a Copenhagen, la Cina, l’India, il Giappone, la Russa, gli Stati Uniti? tutti hanno parlato con una singola voce, mentre l’Europa ha parlato con tante voci diverse».
Regno Unito solare
Il solare non è solo una cosa per il futuro o per i privilegiati, ma è una cosa accessibile a tutti, adesso. Lo dice Ed Milliband, il ministro inglese dell’Energia e il cambiamento climatico, che ha annunciato la prima settimana di febbraio l’inizio di un programma dedicato a premiare con incentivi le famiglie e i business che optano per le formule d’energia green friendly.
Nel frattempo, dall’altra parte dall’Atlantico, procede anche un movimento di diffusione della cultura delle energie rinnovabili, e in nessun posto più che a New York City, dove la città ha cominciato un progetto doppio nei nuovi complessi di case popolari del Bronx: fornendoli non solo con energia solare, ma anche con un terrazzo-orto per avere cibo a chilometri zero. Questo nella città dove il sindaco Bloomberg ha di recente lanciato la campagna «Brucia calorie, non elettricità: prendi le scale» per combattere sia il cambiamento climatico che l’obesità.
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