Non profit

«L’addio alle slot? Clienti migliori e più contenti»

Giuseppe Stallone nel 2013 ha deciso di togliere dal suo bar, il “Persefone” di viale Jenner 49 a Milano, le due slot machine che aveva installate. «Non metterò mai più una macchinetta. E, sia chiaro, sono venuti più volte a ripropormele»

di Lorenzo Maria Alvaro

«Pensionati, giovani, donne e uomini. Tutti giocano alle slot. E tutti ne vengono trasformati: è come se quegli apparecchi cambiassero la fisionomia di una persona. Ho visto gente tranquilla bestemmiare, perdere controllo e dignità per aver perso una partita». Così Giuseppe Stallone nel 2013 spiegava perché aveva deciso di togliere dal suo bar, il “Persefone” di viale Jenner 49 a Milano, le due slot machine che aveva installate. Una scelta che allora, quando ancora quasi nessuno parlava della piaga del gioco d’azzardo legalizzato, fu controcorrente. Anche alla luce dei guadagni che quella macchine garantivano al locale, 3mila euro ogni mese.

Da allora nessun ripensamento. «Non ne potevo più di avere la fila fuori la saracinesca all’alba e di dover cacciare le persone alla chiusura». Una scelta che lo portò sui giornali, da quelli locali fino ai media nazionali, e lo fece diventare una tappa obbligata di ogni manifestazione no slot di Milano.« Sono ancora e sarò per sempre no slot», chiarisce con entusiasmo, «non metterò mai più una macchinetta. E, sia chiaro, sono venuti più volte a ripropormele». Tanto più che togliere le slot aiuta il business.

«Conosco il mestiere», racconta orgoglioso, «e per far fronte alla perdita del reddito delle macchinette mi è bastato tagliare qual- che spesa superflua e investire sull’attività. E tanto per chiarirci: io non ho debiti». «E poi c’è un altro aspetto positivo che spesso viene sottovalutato: non ho più clienti non graditi», aggiunge Stallone, «mi riferisco a quegli avventori per lo più stranieri che gironzolano intorno alle slot, senza spendere nulla al bar».

Per una clientela persa se ne trova una nuova: «In questi anni si sono avvicinati a noi un sacco di clienti per bene, persone che lavorano nella zona. In molti si complimentano quando vedono l’attestato di bar free slot e mi dicono che vengono a bere il caffè da me perché è etico». Un’esperienza, quella del Caffè Persefone che fa anche proseliti. «Il proprietario del bar tabacchi qui di fronte ha visto gli articoli sul giornale ed è venuto a chiedermi informazioni. Io gli ho raccontano la vicenda e in breve anche lui ha deciso di rinunciare alle slot», conclude Stallone.

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