Non profit
L’addio ad Angelo Maramai di Niccolò Contucci
«Angelo non c’è più: il non profit italiano ha perso uno dei manager più innovativi e capaci. Io ho perso un fratello e il mio unico mentore». Il commiato del direttore generale di fondazione Airc per la ricerca sul cancro dopo la scomparsa dell'ex dg del Fai
Apprendiamo della scomparsa di Angelo Maramai, fino allo scorso dicembre direttore generale del Fai. Lo ricordiamo con queste parole di Niccolò Contucci. Alla moglie, ai figli e alla famiglia le più sentite condoglianze da parte della redazione di Vita
Angelo non c’è più.
Ma c’è ancora il grande patrimonio umano e professionale che ha costruito. Ha meritato il grande amore di Teresa e dei figli Olimpia e Filippo. L’ho amato io, E con me centinaia di persone che lo hanno frequentato anche solo pochi giorni. Lui ascoltava e rispettava tutti . Con generosità aiutava chiunque ne avesse bisogno. Con intelligenza e dignità dava sempre il migliore esempio.
Abbiamo iniziato a lavorare insieme, nella metà degli anni 80, nella Direzione del Cantiere Internazionale d’Arte a Montepulciano, il nostro amato Paese. Poi insieme fummo chiamati da Susanna Agnelli nella costruzione di Telethon. Ci siamo stati per 16 anni. Abbiamo imparato tanto e prodotto molto.
Poi siamo andati a Milano. Lui a dirigere il FAI ed io l’AIRC. Non abbiamo mai smesso di sentirci, confrontarci, aiutarci ed amarci profondamente. Il non profit italiano ha perso uno dei manager più innovativi e capaci. Io ho perso un fratello e il mio unico mentore.
Trasformerò il dolore esistenziale che provo oggi , in valore umano e professionale a servizio della nostra comunità , come lui mi ha insegnato a fare.
Nella foto in alto: Angelo Maramai (a destra) e Niccolò Contucci
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