Famiglia

L’accesso alle cure per le donne ancora un miraggio

Lo dice un nuovo Rapporto di Amnesty International

di Redazione

Il bicchiere è mezzo pieno. O mezzo vuoto. A un anno dal lancio in Sierra Leone dell’iniziativa “Cure mediche gratuite” che si proponeva di garantire a donne incinte e in allattamento e a bambini fino a 5 anni medicine e accesso gratuito alle cure Amnesty Internationl ha presentato i risultati del lavoro che si inserisce a sua volte nella campagna “Io pretendo dignità”, avviata dall’ong nel 2009.

«Per molti aspetti, il sistema sanitario continua a funzionare male – ha dichiarato Erwin van der Borght il coordinatore di Amnesty International in Africa». «I dati forniti dal governo mostrano che dal lancio dell’iniziativa, un numero maggiore di donne ha accesso a cure prenatali e partorisce nei centri sanitari. Tuttavia, molte donne continuano a dover pagare per ricevere medicinali essenziali e le donne e le ragazze povere hanno sempre un accesso limitato a cure mediche fondamentali nella gravidanza e nel parto».

«Rimane molto fare- prosegue van der Borght- anche se il governo della Sierra Leone ha favorito con alcune misure l’accesso della donne ai servizi sanitari, come per esempio i corsi di formazione per gli operatori sanitari».

Il problema principale per Amnesty International è però un altro. «Una carenza determinante nel sistema sanitario, che impedisce il successo di ogni riforma, e’ l’assenza di sistemi efficaci di monitoraggio e di accertamento delle responsabilita’» ha ribadito van der Borght.

Poco monitoraggio delle strutture e scarsi strumenti per le donne che sono vittima della violazione dei loro diritti. «Il governo ha preso alcune importanti misure per affrontare il problema- ha concluso il responsabile dell’ong ma le carenze nel sistema di monitoraggio e accertamento delle responsabilita’ fanno si’ che prestazioni professionali inadeguate e cattiva gestione proseguano senza sosta. Questo sistema ha anche permesso ad alcune persone di sfruttare la situazione e accaparrare scorte di medicinali».

Ora per continuare il percorso Amnesty International chiede al governo di fare di più. Di istituire un sistema di monitoraggio e di accertamento delle responsabilità per i malfunzionamenti per garantire che « le donne e le ragazze possano accedere alle cure mediche e abbiamo a disposizione strumenti di ricorso efficaci quando i loro diritti umani siano violati».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA