Politica
Laboratorio Umbria, l’alleanza giallo-rossa riparte dal sociale
Il primo banco di prova della tenuta dell’alleanza tra Pd e M5S saranno le regionali in Umbria. Storicamente Regione rossa che gli addetti ai lavori danno per persa, con un centrodestra al 51% delle preferenze. È notizia di oggi che i due partiti saranno alleati e che il candidato è Andrea Fora, presidente di Confcooperative Umbria. Lo abbiamo intervistato
Entro pochi giorni, salvo retromarce improvvise, nascerà il governo giallo-rosso, da più parti salutato come “contro natura” e che ha causato tensioni e strappi all’interno sia di Pd sia dei 5 stelle (vedi Calenda e Paragone). Un matrimonio fatto in fretta e furia su cui sono molti i dubbi di tenuta soprattutto sul lungo periodo. Molti analisti hanno visto nelle elezioni regionali in Umbria uno dei momenti più critici dei primi mesi di governo. L’Umbria infatti, storica Regione rossa, dopo i recenti scandali sulla sanità pubblica è data per persa con sondaggi che quotano il centro destra al 51 per cento delle preferenze. In caso la tornata elettorale dovesse avverare queste previsioni sarebbe il primo tassello della narrazione leghista secondo cui il Governo è minoranza nel Paese. Un luogo quindi molto strategico. Ecco perché Partito Democratico e Movimento 5 Stelle è proprio da qui che inaugureranno il loro nuovo asse, come previsto dai punti approvati nelle negoziazioni per il Governo. E il candidato comune sarà il presidente di Confcooperative Umbria Andra Fora.
Da pochi minuti ha annunciato su Facebook la sua candidatura…
Sì, oggi inizia questa avventura
Lei sarà il candidato di un centro sinistra unito?
Sì, in queste ore stanno aderendo alla mia candidatura tutti i partiti della colazione del centro sinistra. Da lunedì ritengo avrò il mandato per convocare il primo tavolo di coalizione per costruire il programma
È vero che la sua sarà la prima candidatura sostenuta da un’alleanza tra Pd e 5s?
È altamente probabile. Ma non è ancora ufficiale. Come cantiere civico è molto che ci confrontiamo in modo molto costruttivo
Qual è il motivo di portare sul territorio questo cartello politico?
In primo luogo perché quella umbra è una partita importante per la vita del Governo. Se questa alleanza avesse successo smonterebbe la narrazione secondo cui il governo Conte bis sia di minoranza. Non è un segreto tutto quello che è successo qui, con sanitopoli. Sappiamo che è una sfida difficile. È evidente come Pd e M5S abbiano dovuto trovare un accordo molto in fretta. Qui invece possiamo provare a sviluppare quel dialogo in modo più ampio, ragionato e completo. Ci sono da smussare un po’ di angoli. Ma si può fare
Un'altra peculiarità, soprattutto dopo il Governo giallo verde, che il candidato venga dal mondo sociale, in particolare cooperativo…
È vero. Ma qui in Umbria ad essere sinceri i 5S non hanno mai avuto alcuna pregiudiziale rispetto al mondo del Terzo settore. Anzi. Direi che c’è sempre stata una buona apertura sui contenuti e sui punti programmatici. Ambiente, sviluppo economico, valorizzazione dei servizi pubblici, l’innovazione sociale. Sono tanti i temi su cui siamo allineati. Penso che anche a livello nazionale si potrà rilevare tutto questo
Eppure fino ad oggi il loro Governo ha impantanato la Riforma del Terzo settore, aggredito le ong e le cooperative e ridotto le risorse al Servizio Civile. Proprio ieri il presidente di Anpas Fabrizio Pregliasco salutava la fine di quel Governo come un'ottima notizia…
Quei risultati, almeno stando alla mia esperienza di questi anni, sono il risultato della linea della Lega di Matteo Salvini. Sono convinto che non siano quelle le posizioni del Movimento 5 Stelle. Certo su alcuni temi hanno della diffidenza. Ma non acrimonia
Quindi siete il laboratorio politico d’Italia?
Abbiamo avviato un cantiere che sta aggregando tante energie nuove e fresche proveniente da tanti movimenti civici territoriali. Potrebbe essere un modo per ripensare alcuni contenuti e metodi di aggregazione politica. Il primo tratto distintivo della nostra esperienza potrebbe essere il fatto che qui i partiti hanno abdicato cedendo la sovranità a un cantiere civico che guida il percorso. È certamente più complicato ma potrebbe essere un format stimolante in chiave nazionale
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