Famiglia

L’abbé Pierre sfida il Vaticano. Ho violato il voto di castità

A 93 anni, esce oggi un libro polemico dell'abbè Pierre: dalla castità ai preti donne, all'eucarestia ai divorziati

di Sara De Carli

Per nulla piegato dai suoi 93 anni né da decenni di battaglie civili, l’Abbé Pierre torna a sfidare la gerarchia cattolica ‘ufficiale’ in un nuovo libro nel quale il sacerdote francese, paladino dei senzatetto, popolarissimo in patria ma noto – e da molti osannato – anche nel resto del mondo, non soltanto torna a perorare la causa delle riforme in seno alla Chiesa, ma riconosce pubblicamente di aver violato il proprio voto di castita’, pur se non quello del celibato. Il fondatore della comunità “Emmaus” esorta ad aprire anche al sacerdozio femminile, a porre fine al divieto di matrimonio per i preti, a elargire l’eucaristia ai divorziati, a consentire le unioni tra omosessuali, seppure senza concedere loro il diritto d’adozione. Il tutto in un volume intitolato significativamente “Mio Dio… Perche?”, scritto a quattro mani con il sociologo e filosofo Frederic Lenoir, in uscita oggi in quaranta Paesi, ad appena una settimana dal sinodo celebratosi in Vaticano, e in occasione del quale e’ stata riaffermata la piu’ classica ortodossia su tutti i temi delicatissimi che vedono l’Abbe’ Pierre in controtendenza. Quanto alla castità, il fatto di aver preso i voti mai ha estinto in lui il desiderio sessuale, confessa l’abate: “Vi ho ceduto in rare occasioni”, ammette, “ma mai ho intrattenuto una relazione duratura con una donna, perche’ non volevo che quel desiderio mettesse radici”. E puntualizza come anche il concedersi liberta’ cosi’ fugaci e’ stato per lui difficile, avvertendolo come una contravvenzione al suo credo personale, prima ancora che ai doveri ecclesiastici.


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