Non profit

La voce ai camminatori

Aldo Bonomi fa un bilancio: «Abbiamo fatto una rivista di racconto e non d’interpretazione», spiega il direttore del mensile. «Dove a parlare non è l’élite, ma il sociale»

di Riccardo Bonacina

Poco più di un anno fa, a fine febbraio 2005, il settimanale Vita regalava a tutti i suoi lettori una nuova rivista: Communitas il suo nome. Un nome fortissimamente voluto dal suo direttore, Aldo Bonomi, sociologo e saggista, che così intrecciava la sua capacità di narrazione e di ricerca sociale sul territorio con il percorso editoriale di Vita. Communitas, nato dalla volontà di pensare e di mettere in comune i pensieri di tanti corpi sociali intermedi (il terzo settore, i sindacati, le fondazioni ex bancarie, le cooperative sociali, le banche di credito cooperativo), ha saputo da subito non solo aggregare l?interesse di una quarantina di personalità del mondo della cultura, dell?impresa e del sociale, ma ha subito raccolto una messe davvero straordinaria di abbonati e di lettori che la acquistano nelle librerie Feltrinelli. Ad oggi gli abbonati sono più di seimila, un risultato insperato. «Un successo che ha zittito le mie perplessità e paure iniziali e che ci chiede di continuare ad animare una rivista che è, a questo punto, vissuta come un vero strumento di servizio. Uno strumento pesante, perché ogni volta pubblichiamo un libro, ma forse necessario per chi, muovendosi nel caos e nell?incertezza, non rinuncia a pensare e a confrontarsi con la realtà», commenta oggi Bonomi. Vita: Qual è il tuo bilancio da direttore? Aldo Bonomi: Communitas è nata, mi ricordo una bellissima discussione durante il primo Comitato scientifico, come rivista di racconto e non di interpretazione, è nata come rivista per raccogliere i pensieri dei ?camminatori? nel mondo e non per esprimere le idee dei ?sorvolatori? sul mondo. Per noi, è il racconto che produce l?interpretazione, che la orienta. Perciò la nostra non è l?ennesima rivista del primo popolo (l?élite) che interpreta il secondo (il sociale), ma l?esatto opposto. è la rivista del secondo popolo che si racconta. Questa mi pare la grande scommessa vinta. Vita: Che temi affronterete nel prossimo futuro? Bonomi: Fino a oggi i temi su cui abbiamo costruito i numeri di Communitas sono stati la centralità del territorio, la centralità del sociale, quella della pace e della guerra e poi abbiamo affrontato due grandi questioni antropologiche, quella della nuda vita e della vita nuda e quello della pena. A giugno presenteremo un numero tutto dedicato alle forme di autorganizzazione del sociale. In particolare racconteremo, anche attraverso una ricerca durata un anno, la nuova voglia di mutualismo che rinasce dal basso e nei territori. Una voglia e delle esperienze da cui non si potrà prescindere nell?immaginare il nuovo welfare. Le parole, le cose e le mutue La prima serie di Communitas, dieci numeri, si completerà con le prossime due uscite. Entro maggio uscirà il numero 9, intitolato Le parole e le cose, che raccoglierà la serie di 40 interviste sulle ?parole che cambiano? pubblicate nel corso dell?anno da Vita. A fine giugno sarà la volta del numero 10 che presenterà la ricerca sul mutualismo promossa da Cgm, Vita, Bcc, Confartigianato, Cisl, Spi Cgil, con commenti di Bonomi, Pezzotta, Azzi e Terzi.


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