Sostenibilità

La vittoria del tonno rosso

La commissione internazionale non aumenta le quote di pesca. Il WWF: finalmente è stata ascoltata la scienza

di Redazione

Un piccolo passo avanti per la salvezza del tonno rosso, specie sempre più a rischio a causa dell'eccesso di pesca, soprattutto nel Mediterraneo.  Alla chiusura della diciottesima riunione speciale dell'ICCAT (Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell'Atlantico) le 48 parti contraenti hanno deciso di seguire i consigli forniti dal comitato scientifico e hanno deciso di non aumentare le quote di pesca, accordandosi sulle 13.500 tonnellate a partire dal 2013.

Secondo il WWF si tratta di "una grande vittoria dunque per questo magnifico pesce, specie simbolo del Mediterraneo, veloce come una macchina sportiva ma anche grande nuotatore sulle lunghe distanze visto che attraversa l’Oceano Atlantico ogni anno per tornare nel Mediterraneo a riprodursi"

"Incoraggiamo i responsabili politici a continuare ad ascoltare la scienza in futuro. Solo allora lo stock  di tonno rosso avrà la possibilità di riprendersi completamente” ha detto Marco Costantini responsabile Mare WWF Italia.

Il WWF ha portato avanti un impegno decennale per evitare il collasso di questa specie, con la collaborazione di scienziati, decisori e dell'industria della pesca e il coinvolgimento di cittadini e consumatori in tutto il mondo attraverso mobilitazioni online e campagne di informazione..


La valutazione della consistenza dello stock di tonno rosso del Mediterraneo da parte del comitato scientifico prima della riunione dell'ICCAT  aveva rilevato, per la prima volta negli ultimi dieci anni, i segni di un aumento della popolazione.

"Tali risultati hanno portato alle richieste di aumento delle quote di pesca che anche grazie alla pressione fatta dagli ambientalisti non ha avuto seguito ", ha detto Costantini.
Gli scienziati tuttavia hanno avvertito che la velocità e l'entità della ripresa rilevata era sconosciuta, consigliando  un totale di catture tra le 12.900 e 13.500 tonnellate  all'anno per garantire che lo stock di tonno rosso potesse continuare il suo recupero.
"L’ICCAT del 2012 è stato un vero e proprio banco di prova dell'impegno dei membri della Commissione sulla conservazione del tonno rosso. Siamo lieti che il rispetto per la scienza si sia imposto, con l'Unione Europea in prima linea, nella lotta contro i benefici a breve termine,  fissando livelli di pesca sostenibili.
Negli ultimi 5 anni l’Italia ha svolto un ruolo fondamentale,  a partire dalla moratoria alla pesca al tonno, dalla riduzione della flotta, fino all’ultima indicazione dal Ministro Catania per questo ICCAT, coerentemente con quanto chiesto dal WWF” ha aggiunto Costantini.
 
Purtroppo, rileva il WWF, "l’ICCAT non ha sufficientemente affrontato i temi della pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata nel Mediterraneo. La commissione ha esaminato casi presentati dal WWF, che comprendevano ben documentata pesca irregolare non dichiarata e attività agricole in Tunisia svolta quest'anno oltre al traffico illegale durato dieci anni su larga scala verso il  Giappone, attraverso Panama,  ma  non sono state prese decisioni proattive su questi temi".

"Siamo frustrati circa l'apparente incapacità dell'ICCAT di garantire davvero una vera e propria indagine sulle  accuse riportate. Il WWF continuerà portare avanti  i suoi sforzi per denunciare la criminalità ambientale in questo tipo di pesca " ha concluso Costantini.
 


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